13° Korea Film Festival, Firenze, 20-30 marzo 2015
Noodles western
Le ingiustizie sociali del XIX secolo sotto la dinastia Joseon provocano lo scontento delle classi sociali più basse, tagliate fuori dalle agiatezze e dalle risorse delle classi nobili che dominano la vita dell’epoca. Un gruppo di fuorilegge, chiamati Kundo, passano le giornate cercando di livellare le disparità, rubando ai ricchi per donare ai poveri. Due appartenenti alle fazioni coinvolte affronteranno se stessi e i loro ambienti di estrazione per giungere finalmente a una soluzione.
Il focus sul cinema d’azione e di guerra organizzato dal Korea Film Festival (20-30 marzo, Firenze) continua a proporre titoli degni della sezione, con Kundo, una rielaborazione storica del XIX secolo coreano. A differenza di altri film che rimangono molto legati alle produzioni locali, in questo caso il regista Yoon Jong-bin approfitta di ogni occasione possibile per ammiccare al cinema occidentale. Soprattutto, con questo film è inevitabile il confronto con Sergio Leone: non tanto per le riprese e la tipologia di narrazione, quanto per la costruzione delle sequenze e l’arrangiamento musicale. Ennio Morricone sembra infatti la principale fonte di ispirazione non solo per quanto riguarda la colonna sonora, ma in generale il compositore nostrano si pone come archetipo per la ricreazione di atmosfere e tonalità (sonore e visive) consone alla storia narrata. Tutta questa impostazione, comunque, si mantiene lontana da vere e proprie pulsioni imitative, lasciando al film largo margine per affermare una propria identità diegetica e culturale. Si può quindi lodare il lavoro di Yoon Jong-bin per quanto riguarda il piacevole risultato dato dalla commistione ben equilibrata di omaggi, riferimenti e originalità.
Questo non significa che Kundo sia esente da difetti di sceneggiatura e produzione. La durata, ad esempio, fa decisamente sentire il suo peso con le due ore abbondanti richieste. Soprattutto perché si alternano sequenze movimentate o di cui comunque si intuiscono il senso e l’importanza diegetica, ad altre che invece calmano le acque, fino a farle diventare stagnanti. Questo ritmo altalenante anestetizza lo spettatore, la cui fruizione diventa quindi come languire in attesa del successivo avanzamento di trama. La sensazione è che sia stata riservata tanta attenzione allo stile e all’atmosfera, tralasciando la cura dovuta alla trattazione della trama e dell’intreccio. Senza dubbio, comunque, Kundo è un film funzionale al fine prepostosi dal Korea Film Festival di offrire una panoramica del cinema di guerra contemporaneo, essendone tutto sommato un valido esempio.
Kundo: Age of Rampant [Gundo: Min-ran-eui si-dae, Corea del Sud 2014] REGIA Yoon Jong-bin.
CAST Ha Jung-woo, Gang Dong-won, Han Ye-ri, Lee Sung-min, Jo Jin-woong.
SCENEGGIATURA Jeon Cheol-hong. FOTOGRAFIA Choi Chan-min. MUSICHE Jo Yeong-wook.
Guerra, durata 137 minuti.