SPECIALE DREAMWORKS ANIMATION
Favole e animali
Nel cinema d’animazione c’è una regola non scritta che funziona più o meno così: i soggetti drammatici richiedono protagonisti umani mentre gli animali antropomorfi e le creature fantastiche sono le star di film più postmoderni e scanzonati.
O forse sono i protagonisti umani a incupire la narrazione avvicinandola un po’ di più alla realtà; è difficile distinguere la causa dall’effetto. Comunque è una regola frangibile e opinabilissima, ma la Dreamworks sembra seguirla piuttosto fedelmente. Con Dragon Trainer, infatti, si è provato ad abbandonare il postmodernismo citazionista di Shrek, dove gli esseri umani erano solo manichini inutili, e anche l’umorismo frivolo e slapstick di Kung Fu Panda e di molte altre pellicole meno riuscite. Il protagonista di Dragon Trainer è Hiccup, un ragazzino fragile e intelligente che si trova a disagio nella società dei vichinghi. Deriso dai coetanei e perennemente innamorato di una donna-virago, Hiccup è un personaggio prevedibile e noioso (come tutti i protagonisti umani) ma necessario per raccontare una storia di formazione archetipica. Anche se non sono protagonisti, gli animali restano imprescindibili: Sdentato è un drago ma ha le movenze e la psicologia di un gatto. Hiccup dovrà nasconderlo al padre, Stoik, come un bambino che cela ai genitori un gattino raccolto in strada. Tutti i draghi di Dragon Trainer sono muti (Wall-E insegna) e hanno un’indole buona, ma come si addestra un drago? Non è poi così difficile in un universo come quello di Dragon Trainer, dove i draghi non sono bestie assetate di sangue ma animali intelligenti e addomesticabili. L’unica differenza è che alcuni sono fedeli e goffi (simili a cani) mentre altri sono vispi e rimangono parzialmente selvaggi (simili a gatti). Anche la presenza di una causa comune aiuta a far sì che si crei un’alleanza. Bisogna combattere la Morte Rossa, una sorta di “boss finale” che costringe i draghi più piccoli a razziare periodicamente i villaggi umani. La società dei draghi è decisamente aperta al cambiamento: basterà eliminare il prepotente di turno perché gli altri individui possano esprimere il loro animo buono. Solo che la Morte Rossa non è un antagonista intelligente e calcolatore ma una bestia che recita il proprio naturale ruolo di maschio alfa, un ruolo determinato da milioni di anni di evoluzione. In Dragon Trainer non c’è un vero “cattivo” ma, piuttosto, si combatte contro la natura addestrando le bestie feroci a non essere tali e modificandone la società. È una stranezza di questo film, forse l’unica, e infatti sarà puntualmente eliminata in Dragon Trainer 2, dove la malvagità ha radici umane e gli animali sono solamente degli strumenti nelle loro mani.
Dragon Trainer [How to Train Your Dragon, USA 2010] REGIA Dean DeBlois, Chris Sanders.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) Jay Baruchel, Gerard Butler, Craig Ferguson, Jonah Hill.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Flavio Aquilone, Carlo Valli, Letizia Scifoni, Alessio Nissolino.
SCENEGGIATURA William Davies, Dean DeBlois, Chris Sanders. MONTAGGIO Don Zimmerman. MUSICHE John Powell.
Animazione, durata 98 minuti.