A me me piace l’horror
V/H/S: Viral è il terzo capitolo di una fortunata serie diventata un piccolo cult tra gli appassionati del genere horror. La formula è rimasta invariata rispetto agli altri due, a mo’ di Decamerone: un episodio fa da trait d’union a diverse storie, tutte girate in found footage, a metà strada tra il B-movie e l’horror fantastico, trasformando la pellicola in un piccolo contenitore di testimonianze freak ai confini della realtà.
Abbandonata già dal secondo episodio la natura magnetica dei filmati (da cui il nome appunto V/H/S), la serie aveva già perso il suo maggior punto d’interesse nella ricerca di un’estetica sporca e poco definita, propria del formato su cui si appoggiava, per omologarsi ai tanti found footage horror basati sull’utilizzo del digitale. Tra un mantello da prestigiatore che necessita di sacrifici umani per permettere al suo possessore di realizzare autentiche magie (Dante the Great), porte che si aprono su un universo parallelo svelando un mondo speculare al nostro (Parallel Monsters) e skaters che combattono contro un culto di scheletri intenti a risvegliare una mostruosa creatura (Bonestorm), V/H/S: Viral racchiude i tre episodi nel quarto principale che vede un giovane inseguire la propria fidanzata scomparsa dentro un misterioso camioncino che, sfrecciando per le strade, sta portando alla follia l’intera città (Vicious Circle). In V/H/S: Viral viene a mancare anche quella vena “cazzeggiatrice” che contraddistingueva gli altri due episodi, tra esplosioni di gore, qualche donna nuda e situazioni banali che svoltavano rapidamente in piccoli incubi snuff, rivelando il divertimento nell’assecondare un pruriginoso istinto all’horror goliardico dei vari registi (generalmente giovani con alle spalle qualche cortometraggio o lungo horror). In Viral a esser messo in risalto è più il “come” che il “cosa”, perdendo gran parte di quel gusto a mettere in scena piccole storie dell’orrore spensierate e libere da vincoli. Tra improbabili mezzi documentari, come Dante the Great (ma diegeticamente chi mai lo avrebbe potuto montare?), e un’estetica frammentata da GoPro degli skater di Bonestorm, non si riesce a capire quanto questi espedienti servano a coprire la pochezza delle storie, più consone a qualche episodio di Piccoli brividi, o se l’esiguità dei racconti sia dovuta all’interesse maggiore dato alla forma. In ogni caso gli amanti del genere in questo capitolo troveranno ben poco di quella goliardia orrorifica che aveva fatto degli altri due episodi dei piccoli cult.
V/H/S Viral [Id., USA 2014] REGIA Nacho Vigalondo, Marcel Sarmiento, Gregg Bishop, Justin Benson, Aaron Scott Moorhead.
CAST Emilia Zoryan, Steve Berens, Stephanie Silver, Angela Garcia.
SCENEGGIATURA Nacho Vigalondo, Marcel Sarmiento, Gregg Bishop, Justin Benson, Aaron Scott Moorhead. FOTOGRAFIA Harris Charalambous, John D. Domìnguez, George Feucht, Morgan Susser. MUSICHE Joseph Bishara, Kristopher Carter.
Horror, durata 90 minuti.