SPECIALE FRANÇOIS OZON
Il regista sterminatore
Sitcom sarebbe L’angelo sterminatore se non fosse che i personaggi possono entrare e uscire liberamente dalla loro casa. È la regia che rimane ostinatamente all’interno di quelle quattro mura, coerentemente col discorso sui generi già iniziato col titolo del film.
Proprio come nelle sitcom, tutta la vita del nucleo familiare protagonista si consuma in casa, ciò che accade fuori è privo di importanza. Il parallelismo col piccolo schermo termina qui, Sitcom non sviluppa davvero una riflessione importante sul genere televisivo. Viene da chiedersi se François Ozon avesse davvero la volontà di farlo, visto che in Sitcom sembra più interessato a mostrare la solita famiglia disfunzionale, giocandoci come un bambino che calpesta le formiche. È un film divertente che offende la morale comune, ma è anche scanzonato e privo di profondità. La storia inizia quando il padre (senza nome) porta a casa un piccolo ratto bianco. L’animale morde i membri della famiglia e li rende spigliati nell’esprimere i propri desideri più oscuri. Comincia da Nicolas, l’introverso figlio maschio, che trova il coraggio di ammettere la propria omosessualità e inizia a frequentare la comunità gay senza timore di essere riconosciuto. Poi è il turno di Sophie, la figlia, che tenta il suicidio e si procura una frattura alla colonna vertebrale. Il focus del film è sul nucleo familiare borghese, con tutti i suoi segreti e le sue costrizioni morali. La famiglia in questione perderà tutto il suo “fascino discreto” e, grazie alla magia del ratto bianco, si trasformerà in qualcosa di differente. Nicolas prenderà a organizzare orge e bische in camera sua, Sophie tenterà di risvegliare l’appetito sessuale col sadomasochismo e la madre imboccherà la strada del rapporto incestuoso. L’unico membro immune alla magia è il padre, un pacato imbonitore alto borghese. La primissima scena lo mostra mentre ammazza tutti i membri della famiglia, ma non sappiamo se si tratti di realtà o di un semplice sogno conturbante (il confronto con Buñuel è, anche questa volta, inevitabile). Di certo sappiamo che la tragedia è incominciata per colpa sua e che terminerà, in qualche modo, grazie a lui. Ozon non ha pietà per i suoi personaggi, e come potrebbe? I protagonisti di Sitcom sono delle macchiette (volutamente) bidimensionali che subiscono gli eventi senza poter opporre la minima resistenza. È cinema della crudeltà, ma senza la qualità introspettiva di Buñuel o di Stroheim, ma che rimane comunque un prodotto conturbante e ottimamente girato.
Sitcom – La famiglia è simpatica [Sitcom, Francia 1998] REGIA François Ozon.
CAST Evelyne Dandry, François Marthouret, Marina de Van, Adrien de Van.
SCENEGGIATURA François Ozon. FOTOGRAFIA Yorick Le Saux. MUSICHE Eric Neveux.
Drammatico/Thriller/Commedia, durata 85 minuti.