SPECIALE FRANÇOIS OZON
Una festa dei generi
Negli anni ’50, in un’isolata villa e durante una tremenda tempesta di neve che ha azzerato tutte le comunicazioni con l’esterno, le donne di casa scoprono il cadavere dell’unico uomo presente. Durante la giornata convulsa e preoccupata, le otto donne connesse alla vita della vittima si confrontano tra loro e con la realtà, riuscendo infine a svelare il mistero, forse.
Colori accesi e sgargianti, scenografia quasi statica e forte impostazione teatrale sono le coordinate entro cui si svolge la commedia di Ozon, che mette in campo otto personaggi topici, otto “tipi” da rappresentare, diretti con una maestria e con un’agilità impeccabile. Uno dei maggiori pregi dell’opera è quello di abbracciare tutte le etichette ad essa attribuibili, comprenderle e rielaborarle per costruire un film che diventa una vera e propria commistione di generi ad ogni sequenza. La storia narrata è evidentemente un giallo dalle inquietanti sfumature thriller, intervallata da momenti da dramma italiano espressi con toni da commedia brillante, il tutto condito da sketch da musical. Ogni situazione di 8 donne e un mistero entra ed esce dai confini del genere a cui, diegeticamente, appartiene, ridefinendo il campo di azione proprio di ogni apparato. Il tutto condensato in pochi metri quadrati di scenografia, ma in maniera non claustrofobica, ma anzi, con andamento piuttosto accomodante. L’amalgama delle varie tonalità e il modo in cui il regista gioca con essi rende l’intero film un percorso omogeneo e ben equilibrato, che sfrutta panoramiche (più o meno veloci) e movimenti di macchina, preferendoli di gran lunga agli stacchi di montaggio. Così, l’intera durata di 8 donne e un mistero assume le fattezza di una lunga coreografia, equilibrata e ottimamente congegnata, che dimostra ancora una volta la capacità del regista François Ozon di creare film intriganti senza ricorrere ad espedienti scontati, bensì preferendo optare per una progressione narrativa quasi liquida e dal sapore meridionale (soprattutto per le tonalità cromatiche e caratteriali messe in campo). La teatralità del testo e della rappresentazione fungono da collanti armonici per il racconto, che si stacca così dalla staticità spesso riscontrabile in film ambientati in una sola stanza e con un numero così limitato di personaggi, dalla netta caratterizzazione. Ozon qui riesce a creare una festa ben miscelata che conta su una vasta varietà si generi e modalità rappresentative, quasi a volere, in una certa misura, festeggiare il cinema del cineasta francese stesso.
8 donne e un mistero [8 femmes, Francia 2002] REGIA François Ozon.
CAST Catherine Deneuve, Fanny Ardant, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Virginie Ledoyen.
SCENEGGIATURA François Ozon, Marina de Van. FOTOGRAFIA Jeanne Lapoirie. MUSICHE Krishna Levy.
Giallo/Commedia/Musicale, durata 103 minuti.