Un sapore stantìo
È indiscutibile, i fratelli Taviani ci hanno regalato notevoli pagine di cinema, culminate anche recentemente nell’Orso d’Oro per Cesare deve morire al Festival di Berlino nel 2012, ma con Maraviglioso Boccaccio hanno fatto un mezzo passo falso.
Sottolineando ancora la grande sensibilità estetica e la cura nei dettagli, con la loro ultima fatica emerge però un dubbio nello spettatore anche meno attento: ma qual è il senso dell’operazione? Se nella ricostruzione in costume di cinque novelle del Decameron la messa in scena non registra sbavature, ci si sofferma su ben altre pecche. Prima cosa, perché sono stati scelti quei racconti così slegati dal nostro oggi? Se si escludono alcuni passaggi, sui tristemente noti fatti di cronaca di femminicidi o violenza verso le donne, il resto è un mix sulla mostruosità umana. Certo concetti sempreverdi e nobili, ma che riducono a poco il lavoro di Boccaccio. Attenzione, non è obbligatorio che ogni film abbia la sua morale o sia inserito in un contesto sociale preciso, ma è un po’ quello che vorremmo trovare, senza farci troppe seghe mentali, qua in redazione. Il cinema ci fa riflettere, in qualche modo, con una sua praticità pubblica. Se con Cesare deve morire, e altri loro lavori, i Taviani avevano saputo denunciare sia le magagne dell’attualità che l’impossibilità di raccontare, con uno sguardo inedito, la realtà se non con l’ impostura della finzione, qui si imbattono in soggetti “vecchi” e soporiferi. Ad esclusione della grande rappresentazione storica, Maraviglioso Boccaccio ci lascia poco e l’unica cosa che si può registrare è l’amore e l’ammirazione dei Taviani per lo scrittore e i luoghi natii, sorprendentemente risaltati dall’ottima fotografia. Il risultato finale suggerisce che, forse, si poteva pensare ad un lavoro per la tv, vista la varietà della materia. Attori in parte, soprattutto Lello Arena e Vittoria Puccini, altri meno come la Trinca che sembra essere passata per caso sul set. Come già alcuni hanno notato, è potente l’uso delle musiche e la rappresentazione della peste e di una Firenze ferita e denaturata. Con il rischio di ripetersi, i Taviani avrebbero potuto svelare l’artificiosità della recitazione e della messa in scena come nel loro lavoro precedente. Ciò avrebbe dato la vera essenza del boccaccismo, artificioso nella sua atemporalità. Ma come detto c’è anche del buono in questo anomalo film: i Taviani hanno fiducia, come lo scrittore toscano, nei giovani che scappando dalla crisi si rifugiano a confrontarsi per un futuro prossimo più roseo. Non una resa o una vigliaccheria, ma un’aspettativa. Pensieri e ideali per un domani migliore. Forse c’è ancora speranza…
Maraviglioso Boccaccio [Italia 2014] REGIA Paolo e Vittorio Taviani.
CAST Lello Arena, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Flavio Parenti, Vittoria Puccini.
SCENEGGIATURA Paolo e Vittorio Taviani. FOTOGRAFIA Simone Zampagni. MUSICHE Giuliano Taviani, Carmelo Travia
Storico, durata 120 minuti.