Fantasmi
Il segreto del suo volto di Christian Petzold è un film popolato da fantasmi: c’è il fantasma enorme del passato recente, continuamente rimosso all’apparenza ma che pesa come un macigno sulla Germania e sui tedeschi appena usciti dalla guerra, agendo irrimediabilmente sui singoli, sulle loro scelte e sui loro comportamenti, così come – più tra le righe – sulla collettività del popolo tedesco.
Ci sono poi i fantasmi delle singole identità irrimediabilmente rovinate da quel passato recente: a partire dalla protagonista, giovane cantante di origine ebraica, sopravvissuta ai campi di concentramento, la quale compie un’operazione di chirurgia plastica al volto per togliere i segni materiali di quell’esperienza. Vuole il viso che aveva prima; operazione impossibile, che la consegna a un limbo sospeso tra passato e futuro, simbolo da un lato dell’impossibilità di tornare alla vita di prima, dall’altro dell’incapacità di iniziare una nuova esistenza. La protagonista vive questa insicurezza alla ricerca del marito che, una volta trovato, non la riconosce, ma che anzi la convince a recitare la parte della moglie (per lui) scomparsa, in modo da poter mettere le mani sul suo patrimonio. Il rapporto tra i due diventa presto un sottile gioco di svelamenti e indizi, che mettono di fronte ai rimorsi e alle colpe più recenti, così come alla consapevolezza che nulla, neanche i rapporti più stretti, potrà tornare com’era prima. A dare forza a questa vicenda è la cornice di posato, ma non freddo, melodramma – con più di un occhio a Fassbinder – che presto si trasforma sempre più gradualmente in un “giallo dell’animo”, sublimato da un finale bellissimo, di estrema potenza, che non lascia scampo ai singoli protagonisti, che diventano anche simboli della coscienza irrimediabilmente macchiata di un intero popolo. La condizione di parodia dell’esistenza a cui è costretta la protagonista, il suo essere una sorta di fantasma, è esplicitata nelle sequenze, tra le più belle del film, in cui la sua silhouette appare proprio come un’ombra eterea e irreale, quasi come una visione: che sia una sagoma nera circondata dalle ombre delle rovine della Berlino in ginocchio quando è alla ricerca del marito, o che sia il volto nascosto dalle tenebre quando riappare all’amica con la sua nuova/vecchia identità, fino all’immagine sfumata dell’ultimissima inquadratura, Petzold realizza un film prezioso, chiaramente old style sotto molti aspetti, ma non per questo banale né semplicemente calligrafico, ma nel quale anzi il rigore stilistico esprime un rigore morale implacabile.
Il segreto del suo volto [Phoenix, Germania 2014] REGIA Christian Petzold.
CAST Nina Hoss, Ronald Zehrfeld, Nina Kunzendorf, Michael Maertens, Imogen Kogge.
SCENEGGIATURA Christian Petzold. FOTOGRAFIA Hans Fromm. MUSICHE Stefan Will.
Drammatico, durata 98 minuti.