SPECIALE JAZZ AL CINEMA
Il thriller alla francese
Ascensore per il patibolo è uno strano thriller. L’assassino s’imprigiona da solo in un ascensore e passerà la gran parte della pellicola a far nulla mentre le forze dell’ordine brancolano, più che nel buio, nella totale inconsapevolezza.
L’indagine non la fanno i poliziotti, che si svegliano molto tardi dal loro stato d’inerzia, ma piuttosto delle donne innamorate degli uomini sbagliati. Da qui la natura romantica ed esistenzialista del film di Louis Malle, che è una pellicola di genere, ma declinata alla maniera “francese”. Le nuove onde varie ed eventuali, che nasceranno appena un paio di anni dopo, gli devono molto, soprattutto Godard che fu così ossessionato dal thriller e dai filmacci di bulli e pupe. Julien Tavernier è un protagonista moderno, romantico e cinico al tempo stesso. Uccide il proprio capo perché è innamorato di sua moglie, manipolando la scena del crimine per far credere che si sia trattato di un suicidio ma, nel tentativo di eliminare le prove, rimane bloccato in ascensore per una notte intera. Fato o ironia, poco importa, Julien si è neutralizzato da solo e quindi abdica al ruolo di protagonista in favore degli altri personaggi, più deboli e indifesi. Nel frattempo una coppia di giovani innamorati ruba la sua decapottabile e scatena, a insaputa di Julien, una catena di eventi tragici che inquineranno le prove del delitto e scateneranno una tardiva caccia all’uomo. In Ascensore per il patibolo ci sono tutti gli elementi che un amante del cinema di genere può desiderare, ma non solo. Il sottotesto politico è forte, soprattutto all’inizio della pellicola, e la natura singolare della storia si discosta dalla semplice indagine poliziesca per indugiare sui personaggi e sui loro itinerari incerti. Jeanne Moreau, che va alla ricerca del suo amato Julien, deambula per la città in una serie di scene memorabili il cui carattere contemplativo e malinconico è accentuato dalla bellissima tromba solista di Miles Davis. Che si tratti di fughe passionali o di donne adultere in cerca dell’amante, il motore dell’azione (e il movente dei delitti) è sempre l’amore, mai il profitto. Ecco perché Ascensore per il patibolo è un thriller stranamente privo di cinismo, non ci sono giochi mentali e i personaggi agiscono quasi sempre in maniera passionale. Guardandolo, non potremo fare a meno di simpatizzare coi delinquenti. Sono loro i protagonisti assoluti e la loro psiche è al centro del film di Malle.
Ascensore per il patibolo [Ascenseur pour l’échafaud, Francia 1958] REGIA Louis Malle.
CAST Jeanne Moreau, Maurice Ronet, Georges Poujouly, Yori Bertin, Lino Ventura.
SCENEGGIATURA Roger Nimier, Louis Malle. FOTOGRAFIA Henri Decae. MUSICHE Miles Davies.
Thriller/Drammatico, durata 88 minuti.