Il fascino televisivo dei diritti siderali
In occasione del recente debutto cinematografico di Jupiter – Il destino dell’universo, l’attore Sean Bean ha dichiarato di prendere spesso parte ai film di fantascienza perché adora la spiccata capacità di questo genere di riuscire a sviscerare in modo duttile e mai ripetitivo la psicologia umana e la realtà sociale terrestre.
Una caratteristica che ritroviamo ancora più evidente in Ascension, un nuovo serial firmato Syfy andato in onda lo scorso dicembre sull’omonimo canale tv statunitense ma ancora inedita da noi, proprio per la propria gamma di personaggi volutamente variopinta poiché funzionale al suo plot. Una storia certamente di fantasia ispirata però al Progetto Orione, rimasto a lungo segreto ma realmente esistito a cavallo degli anni ’50 e ’60 prima di essere terminato anticipatamente per le gravose conseguenze ambientali in caso di un non riuscito decollo, che si prefiggeva di alimentare con la tecnologia nucleare – allora molto in auge – un’astronave gigantesca dotata di tutti i comfort possibili e immaginabili per trasportare un equipaggio umano fino a Saturno e di riportarlo sulla Terra in meno di cinque anni (leggere per credere: cercate on line le interessanti interviste di George Dyson, storico nonché figlio dell’ideatore di questo progetto). Gli sceneggiatori del serial, partendo dal presupposto che una simile missione non sia stata cancellata bensì abbia aperto con successo i battenti, recuperano l’idea romantica di mandare degli umani a spasso nello spazio con evidenti scopi di colonizzazione. È il lontano 1963 quando il governo Kennedy, temendo che un potenziale aggravarsi della Guerra Fredda potesse essere fatale per l’umanità, decide di far partire l’astronave generazionale USS Ascension alla volta di un piccolo pianeta potenzialmente abitabile in orbita attorno a Proxima Centauri. Nonostante tentativi di ribellione e vari incendi accidentali e dolosi, la vita a bordo scorre sostanzialmente secondo i programmi fino a quando, proprio mentre la nave raggiunge il punto di non ritorno verso la Terra nel suo cinquantatreesimo anno di missione, si consuma il primo misterioso omicidio che getta tutti nel panico rivelando una fitta rete di cinici intrighi e relazioni clandestine che coinvolgono tutti i livelli dell’equipaggio, rimasta opportunamente celata fino a quel momento. Un serial poliziesco fantascientifico, che nonostante le debolezze della sceneggiatura (la tecnologia che ci viene mostrata sullo schermo è troppo avanzata per risultare credibile negli anni Sessanta) riesce comunque ad intrigare lo spettatore. Merito della fantastiche ambientazioni e soprattutto di una strepitosa carrellata indietro a scoprire all’inizio del primo episodio, decisamente fittizia ma estremamente d’effetto.
Ascension [Id., Canada/USA 2014] IDEATORI Philip Levens.
CAST Brian Van Holt, Tricia Helfer, Gil Bellows, Andrea Roth.
SCENEGGIATURA Adrian Cruz, Melody Fox, Philip Levens. FOTOGRAFIA Pierre Gill. MUSICHE Philp McGowan, Ted Reedy, Matthew A. C. Cohen.
Giallo/Fantascienza/Space Opera, durata 60 minuti (episodio), stagioni 1.