SPECIALE PITTORI E PITTURA SU CELLULOIDE
La vitale presenza di Clouzot
Considerato un punto fondamentale nella storia del rapporto tra cinema e arte, Il mistero Picasso di Henri-Georges Clouzot è un documentario che, come scrive anche André Bazin nel saggio Un film bergsoniano «Le mistère Picasso», non spiega e non rivela nulla del pittore spagnolo: non racconta la sua biografia, non analizza i suoi quadri e tanto meno svela un mistero sulla sua opera o sulla sua persona.
Questo perché il film non ha un intento didattico e didascalico, ma intende piuttosto mostrare il processo creativo dell’artista attraverso una regia allo stesso tempo rigorosa e spettacolare. La pellicola assiste Picasso mentre realizza i suoi dipinti, che vediamo – spesso a schermo intero – nel loro farsi graduale: dall’ideazione alle mutazioni, fino alla forma definitiva. Dunque, anche se in quest’opera non c’è una vera e propria narrazione, vi sono in realtà le molteplici “ministorie” dei singoli quadri, di cui il regista mostra e racconta le evoluzioni. Ci troviamo così di fronte a un lavoro senza una trama forte e apparentemente statico per la fissità delle riprese, ma in realtà molto dinamico e movimentato per i cambiamenti continui che avvengono all’interno delle diverse inquadrature. Ciò è reso possibile dalle scelte compiute da Clouzot, il quale “manipola” e “organizza” in funzione spettacolare l’attività del pittore spagnolo. Infatti, non solo il cineasta interagisce con Picasso indicandogli i tempi con cui deve finire le sue opere in base ad esigenze pratiche (la fine della pellicola), ma soprattutto raffigura la creazione dei singoli quadri con ritmi differenti: talvolta distesi e intenti a rispettare il più possibile le lente trasformazioni dei dipinti, altre volte più veloci e scattanti, in quanto fanno comparire o scomparire improvvisamente intere figure e intere macchie di colore dalla tela. Non è un caso che molti critici abbiano parlato di «suspense»: non mancano, infatti, montaggi alternati, attese e persino colpi di scena sulle direzioni prese dall’artista e dalle sue opere. Questo non deve stupire, in quanto Clouzot è un maestro del poliziesco e del noir (si pensi a Il corvo e a I diabolici) e quindi sa benissimo come creare aspettative, sorprese e persino tensione, tutte capacità che in maniera più astratta ed esplicitamente più intellettuale ha sfruttato per il suo documentario. Con Il mistero Picasso il cinema non illustra passivamente l’arte pittorica, ma anzi, la influenza e vi collabora, rivelando inoltre la natura profondamente “manipolatoria” del linguaggio filmico.
Il mistero Picasso [Le mystère Picasso, Francia 1955] REGIA Henri-Georges Clouzot.
CAST Pablo Picasso, Henri-Georges Clouzot, Claude Renoir.
FOTOGRAFIA Claude Renoir. MUSICHE Georges Aurtic.
Documentario, durata 75 minuti.