26° Trieste Film Festival, 16 – 22 gennaio 2015, Trieste
Quando parole e fatti non coincidono
Una famiglia svedese, papà Tomas (Johannes Bah Kuhnke) e mamma Ebba (Lisa Loven), insieme ai due figli, sono in settimana bianca sulle Alpi francesi. Nulla potrebbe essere più perfetto, dall’albergo alle piste da sci, ma un giorno, mentre stanno pranzando in un rifugio, dalla montagna si stacca una valanga, pronta a travolgere il ristorante. Fortunatamente la slavina cambia direzione, ma qualcosa di altrettanto devastante ha comunque travolto la famiglia.
Turist, del regista svedese Ruben Östlund, è stato presentato alla 26a edizione del Trieste Film Festival nella sezione collaterale Premio Lux 2014. Già vincitore del Premio Un Certain Regard al Festival di Cannes 2014 e candidato ai Golden Globes 2015 come miglior film straniero, il film si è rivelato una delle maggiori sorprese cinematografiche dell’anno. Östlund, che con Play aveva già convinto, porta ora sullo schermo una storia all’apparenza semplice ma che in un crescendo rivela tutta la sua potenza. Supportato da scelte registiche particolari che contraddistinguono e caratterizzano il suo cinema, il regista si serve di uno stile personale tanto da poter esser chiamato autore. Diviso in sei giornate, il film si sviluppa in modo cinico e grottesco dopo che una valanga ha quasi travolto la famiglia in vacanza. Ma più che il fatto in sé, a esser messe in evidenza sono le conseguenze: perché voi cosa fareste se una montagna di neve apparentemente pericolosa si dirigesse verso di voi e la vostra famiglia? Il vostro istinto sarebbe quello di proteggere i vostri cari o solamente voi stessi? Turist, quindi, si focalizza sull’istinto di sopravvivenza umana, che a parole è una cosa, con i fatti un’altra. Quanto si ragiona in un momento di autentica paura? È giusto che prevalga l’istinto e magari l’egoismo? Il film non cerca di rispondere a queste domande, ma mostra quali possano essere le conseguenze in una famiglia felice, grazie anche ad una sceneggiatura che si rivela ricca di spunti interessanti. Protagonista, però, è la montagna e la natura stessa. Östlund dimostra di conoscere perfettamente i suoi pregi e suoi difetti, tanto da creare sequenze di assoluto pathos e suspense. Perché la genialità di Turist è proprio il fatto di essere imprevedibile, come i personaggi, come la valanga, come la vita, come il finale. Alternando Le quattro stagioni di Vivaldi a Reload, con in sottofondo il rumore silenzioso della neve e degli sci, viene ribadito quanto la natura e l’istinto di sopravvivenza ci domino in contesti diversi e quanto questo rechi in noi assoluta insicurezza. Perché, in fondo, l’animo umano è perso di fronte a qualcosa che non può controllare e Turist non fa che ricordarcelo. La montagna, purtroppo, insegna.
Turist [Force Majeure, Svezia/Francia/Danimarca/Norvegia 2014] REGIA Ruben Östlund.
CAST Johannes Bah Kuhnke, Lisa Loven Kongsli, Clara Wettergren, Vincent Wettergren.
SCENEGGIATURA Ruben Östlund. FOTOGRAFIA Fredrik Wenzel. MUSICHE Ola Flottum.
Drammatico, durata 118 minuti.