SPECIALE TIM BURTON
Una favola gotica che riesce a commuovere
Diretto a quattro mani con Mike Johnson, La sposa cadavere è il secondo film d’animazione di Tim Burton girato in stop motion e ispirato a una favola ebrea.
Oramai consumata dall’abuso, l’autorialità spiccata del regista ha via via lasciato il posto al “marchio” burtoniano e l’immaginario gotico e magico, strambo e ironico – di cui Jack Skeleton è divenuto immagine seriale delle benedizione commerciale imperversata alla fine degli anni Novanta – non può che riciclarsi e sopravvivere per citazioni. La sposa cadavere rientra in questo, se così si può dire, “declino” della fantasia, nel pieno rispetto della morfologia del racconto burtoniano: il limine varcato tra il mondo dei vivi e quello dei morti, il contrasto tra i due, il capovolgimento del senso comune, che fa apparire i morti pieni di vita e i vivi mummificati dalla ridicola morale vittoriana, che ne imprigiona le esistenze. Mentre sullo schermo si affollano i déjà vu degli scheletri danzanti, gli occhi grandi, i cani morti e ritrovati, le musiche di un irrinunciabile Danny Elfman, la fiaba – ben raccontata e altrettanto ben diretta – scorre agile. Il giovane Victor è promesso sposo alla giovane Victoria: nonostante il matrimonio combinato, sono due anime affini che si scoprono innamorate, come lascia intendere la loro omonimia. In un momento di spaesamento la notte prima del matrimonio, Victor mette involontariamente l’anello nuziale a un ramo nel bosco: in realtà è la mano di Emily, la sposa cadavere. Vittima di un omicidio, la ragazza cerca il riscatto, trovando pace nell’altruistico sacrificio a favore della legittima sposa. Lo spettacolo grafico rapisce, coi suoi colori freddi e tenui, che ben descrivono la dolcezza struggente del racconto e il candore dei suoi personaggi, ancora una volta affidati agli attori feticcio: Johnny Depp, che dà voce all’insicurezza di Victor ed Helena Bonham Carter a quella dell’innamorata tradita. Se la visione in lingua originale sottolinea l’affiatamento del collaudato tandem, il doppiaggio italiano restituisce la delicatezza dei sentimenti, facendo di La sposa cadavere un film d’animazione intriso di nostalgica dolcezza, che a prescindere dal contorno gotico – in questo caso per fortuna non ancora trasformato e scaduto nell’eccesso barocco – è capace di coinvolgere, commuovere e a tratti incantare, come solo una vera favola sa fare.
La sposa cadavere [Corpse Bride, Gran Bretagna 2005] REGIA Tim Burton, Mike Johnson.
CAST Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Emily Watson, Tracey Ullman, Paul Whitehouse.
SCENEGGIATURA John August, Caroline Thompson, Pamela Pettler. FOTOGRAFIA Pete Kozachic. MUSICHE Danny Elfman.
Animazione, durata 75 minuti.