3 GENNAIO – OMAGGIO A SERGIO LEONE
Testardi
Con Giù la testa Sergio Leone si congeda dal western, regalando una delle sue pellicole più complesse e fluviali. Spesso ci si è fermati alla superficie dei suoi film, analizzandoli solo raramente nel profondo, ma di sicuro non è banale ricordare sempre che fu uno dei registi più importanti del nostro cinema.
Giù la testa è il secondo capitolo della “trilogia del tempo”, dopo C’era una volta il West e prima del suo quasi fratello C’era una volta in America, con il quale ha molto in comune. Certo, il tema centrale, enunciato fin dalla citazione iniziale di Mao, è la rivoluzione e la forza del popolo contro il potere, ma è il pretesto per narrare anche altro. Due film politici, come tutta la filmografia del Nostro, per ricordarci che tutto ciò che facciamo è politico anche quando non lo sembra. Leone ci pone di fronte all’amicizia nata tra i due testardi fuorilegge Juan e John, entrambi inizialmente restii e sospettosi l’uno dell’altro, ma che si aiutano mossi dallo spirito rivoluzionario. È un’amicizia che si costruisce e si basa sullo spirito di un futuro migliore, e vive attraverso la fiducia e il rispetto, nella migliore delle tradizioni della vita criminale. Tutto ciò attraversa anche C’era una volta in America, in cui i legami tra i protagonisti fanno da motore alla vicenda imperniata soprattutto dai ricordi del passato. Un passato epifanico e gioioso che anche in Giù la testa ritorna in modo ossessivo nei ricordi di John, accompagnati dalle note della bellissima colonna sonora di Morricone. Leone sembra suggerire che negli ambienti più ostili e duri l’unica speranza è rappresentata dall’amicizia, che può diventare nociva, soprattutto quando entrano in gioco la rivalità e l’invidia. Giù la testa è uno dei film più lunghi di Leone, in cui la morte è presente in dose massiccia e lo spettatore si affeziona ai personaggi maggiormente rispetto agli altri western, vuoi anche per le interpretazioni gigionesche di Steiger e Coburn. Entrambe le pellicole ci danno una nodale lezione che spesso è alla base del pensiero leoniano: la corruzione rovina l’uomo e solo un gesto, una rinuncia, un ritorno alle origini possono salvarci. Il tempo lascia ferite profonde ma anche insegnamenti per il futuro, non ci resta che “fare meno i coglioni e… andare a letto presto” e comprendere che a volte la fuga è la migliore resa.
Giù la testa [Italia 1971] REGIA Sergio Leone.
CAST Rod Steiger, James Coburn, Romolo Valli, Rick Battaglia, Maria Monti.
SCENEGGIATURA Luciano Vincenzoni, Sergio Leone, Sergio Donati. FOTOGRAFIA Giuseppe Ruzzolini. MUSICHE Ennio Morricone.
Azione/Western, durata 154 minuti.