SPECIALE MILANO DA RIDERE
Ridete, siete ancora in tempo!
Prima di diventare regista, Gabriele Salvatores aveva fondato il teatro dell’Elfo ed è stato uno dei direttori artistici del locale milanese Zelig: sono proprio gli attori incontrati in queste esperienze che danno corpo ai comici mediocri, illusi e disperati protagonisti del suo secondo lungometraggio Kamikazen – Ultima notte a Milano.
Paolo Rossi, Claudio Bisio, Antonio Catania, Silvio Orlando, Bebo Storti e Renato Sarti sono un gruppo di aspiranti cabarettisti, ognuno alle prese con una vita insoddisfacente e all’inseguimento di sogni non sempre proporzionati al talento; tutti loro sembrano fuori posto nei ritmi frenetici della città di Milano e nei confronti del rampantismo degli anni Ottanta. Il loro malandrino agente li illude un’ultima volta facendogli credere di partecipare a uno spettacolo cui presenzierà un agente della trasmissione Drive In. Nella giornata precedente allo spettacolo, nel tipico schema delle storie incrociate, ognuno di loro avrà modo di fare qualche conto con la propria vita. Con Kamikazen – Ultima Notte a Milano il futuro premio Oscar mette a punto quel tono da commedia malinconica, intimista e generazionale che caratterizzerà film come Marrakech Express e Mediterraneo. A differenza però dell’imminente trilogia della fuga qui non c’è di mezzo un viaggio concreto: la via di fuga è ideale e vagheggiata, rappresentata dal sogno di diventare celebri nel mondo della comicità. Inseguita inutilmente: i malmessi cabarettisti, che siano mediocri senza talento o solo sfortunati, sono infatti protagonisti dei margini del mondo dello spettacolo, nonché vittime di un sogno solo all’apparenza alla portata (come la miglior tradizione della commedia all’italiana insegna). Ingabbiati in una Milano periferica e opposta alla “Milano da bere” in voga in quegli anni e simbolo del periodo, una metropoli che la fotografia rende sporca, notturna e quasi allucinata, i protagonisti diventano così rappresentanti dell’altra faccia della medaglia dell’edonismo e del rampantismo del decennio. Con la collaborazione in fase di sceneggiatura di Gino e Michele (che si concedono come il regista un piccolo cameo) e con la partecipazione di altri cabarettisti e attori cresciuti con il regista come Davide Riondino, Gigio Alberti e Flavio Bonacci, Salvatores realizza una commedia amara, non lontana dal dramma, che, pur a tratti un po’ scompensata e non sempre ben approfondita, riesce a coniugare la malinconia intimista e sociale con le firme comiche più tipiche dei vari interpreti (su tutti, Paolo Rossi), tutte ben calibrate ed esaltate dalla narrazione. Il film, che esalta certe caratteristiche della scuola comica milanese, può essere così anche letto come una delle poche vere testimonianze cinematografiche di questa stagione della comicità – l’ultima non nata in Tv, che sul grande schermo non sempre avrà fortuna.
Kamikazen – Ultima notte a Milano [Italia 1987] REGIA Gabriele Salvatores.
CAST Paolo Rossi, Silvio Orlando, Antonio Catania, Claudio Bisio, Bebo Storti, Renato Sarti.
SCENEGGIATURA Enzo Monteleone, Gabriele Salvatores, Gino e Michele. FOTOGRAFIA Fernando Ciangola. MUSICHE Fred Buscaglione.
Commedia, durata 97 minuti.