SPECIALE DEMENZIALITÀ U.S.A.
L’audacia del riso
Guardando i titoli di questo Speciale sulla comicità demenziale americana, mi è quasi subito venuta in mente una cosa: come succede per le situazioni tra amici, anche questi film forse fanno ridere solo un certo target di pubblico.
Analizzando Scary Movie penso al fatto che quando lo vidi insieme a mio padre lui disse subito che non faceva ridere, come forse disse il suo di padre quando lui si scompisciava per L’aereo più pazzo del mondo, e prima ancora il mio bisnonno con i Fratelli Marx… ogni generazione ha il suo cinema comico/demenziale. Può essere una banalità o un’ovvietà, ma non è una cosa da sottovalutare. Scary Movie è un prodotto anomalo che per la prima volta scherzava con un genere, l’horror, che stava – già da tempo – tirando le cuoia. Non a caso infatti è il remake non dichiarato e stereotipato di Scream, in cui Wes Craven parodiava a sua volta un cinema ormai esanime in cui niente poteva essere più inventato. Dissacrante e illogico al punto giusto, ha portato alla ribalta i talenti, che in seguito saranno sconfessati, dei fratelli Wayans, eredi ideali degli Zucker. È il perfetto esempio di quell’assioma che vede la freschezza e l’originalità di un progetto sterminato dalle logiche del mercato attraverso l’imperare dei sequel. Scary Movie oggi risulterebbe datato e noioso, ma invece per i miei coetanei trentenni rimane un cult; chiaramente non stiamo parlando di un capolavoro, ma è appunto figlio di una certa generazione e di un certo contesto sociale. Per apprezzare alcuni momenti, come per esempio il doppio finale, serve anche un po’ di cultura cinematografica di genere, e il fine ultimo degli autori è quello di far uscire dal cinema anche il più criticone con un bagaglio di situazioni e battute da raccontare agli amici. Revisionandolo dopo 14 anni è singolare ritrovarci anche delle tematiche “serie”: cos’è, se non una critica nei confronti della fruizione sempre più disinteressata dei film da parte del pubblico, la sequenza in cui una delle protagoniste viene massacrata (in un cinema appunto) dagli spettatori, perché urla e racconta al telefono ad un’amica la trama del film che sta vedendo? E le battute omofobe e denigratorie tra i personaggi maschili negli spogliatoi e nel finale, non è forse un camuffato monito? Forse esagero, ma sono realtà oggettive che rimarcano un’altra componente del cinema demenziale: il riso scaturisce esclusivamente da situazioni conosciute e di cui abbiamo “paura”, e farlo insieme allontana tutto. I Wayans sembravano averlo capito e potevano fare grandi cose, poi sono arrivati i sequel e gli emuli e la conclusione è nota.
Scary Movie [Id., USA 2000] REGIA Keenen Ivory Wayans.
CAST Anna Faris, Dave Sheridan, Jon Abrahams, Regina Hall.
SCENEGGIATURA Shawn, Marlon Wayans, Byddy Johnson, Phil Beauman, Jason Friedberg, Aaron Seltzer. FOTOGRAFIA Francis Kenny. MUSICHE David Kitay.
Comico/Demenziale, durata 88 minuti.