32° Torino Film Festival, 21-29 novembre 2014, Torino
SPECIALE 32° TORINO FILM FESTIVAL
Thriller dell’inaspettato
Lo scrittore Dennis Lehane non è nuovo al cinema, le atmosfere livide dei suoi Mystic River, Gone Baby Gone, Shutter Island sono state trasposte con successo sul grande schermo, ma The Drop (Chi è senza colpa nella versione italiana che uscirà a marzo 2015), tratto dal suo racconto Animal Rescue, è la sua prima sceneggiatura, diretta dal regista dell’acclamato Bullhead (2011), Michaël R. Roskam.
Nella Brooklyn del film il “drop” è l’atto di lasciare i soldi ricavati dall’attività criminale, pronti al riciclo, nei bar posseduti dalla mafia cecena che controlla la zona. Cousin Marv’s è il bar dove lavora il mite Bob Saginowski/Tom Hardy, gestito da suo cugino Marv/James Gandolfini, che china la testa ma cova rancore per essere stato spodestato da una posizione criminale, rilevante solo nel suo ricordo. Emerge sullo sfondo un ambiente malavitoso circoscritto stravolto dall’ingresso di nuovi interessi e organizzazioni più ampie: Bob se ne disinteressa e fa il suo lavoro, Marv si fa prendere da una miope avidità. A dispetto dei dilemmi verbalizzati dalla voce over del protagonista, e della presenza della religione nella vita del protagonista, The Drop non si regge su azioni eclatanti e grossi conflitti morali, quanto sulla tesa insinuazione di essi. Il contatto con la criminalità è quotidiano e accettato, i guai sono un effetto collaterale calamitato da individui balordi come Eric Deeds, che fanno parte dell’ambiente al pari dell’abitazione fin troppo borghese di Bob (dalle foto nelle stanze si intuisce che è casa dei suoi genitori), della strada di Nadia/Noomi Rapace, della chiesa che sta per essere acquisita da un sistema di congregazioni più moderno. The Drop è soprattutto Tom Hardy, che dimostra un’abilità eccezionale nel dare corpo a una personalità compressa e complessa, credibilissimo nella progressione da timido e impacciato a qualcosa di molto più sfaccettato. Bob, mite e solitario barista che va a messa ogni mattina, e che si fa rubare il cuore da un cucciolo di pittbull a cui ha salvato la vita, che si preoccupa sinceramente per Nadia, la ragazza dalla vita difficile nel cui cassonetto ha trovato il cane, è anche uno che, nelle misteriose parole di Marv, “è meglio non fare incazzare”. Nel dosare adeguatamente il disvelamento delle diverse sfumature delle personalità di Bob e di Marv sta la riuscita maggiore del film, più convenzionale nel plot più puramente noir (boss della mala stereotipati, un detective non particolarmente memorabile). Giganteggia anche il compianto James Gandolfini, cui il film è dedicato, in un’ultima interpretazione che dall’interazione con Hardy felicemente guadagna, e fa guadagnare all’altro a sua volta, in intensità.
The Drop [id., USA 2014] REGIA Michaël R. Roskam.
CAST Tom Hardy, Noomi Rapace, James Gandolfini, Matthias Schoenaerts, John Ortiz.
SCENEGGIATURA Dennis Lehane (dal suo racconto Animal Rescue). FOTOGRAFIA Nicolas Karakatsanis. MUSICHE Marco Beltrami.
Thriller, durata 106 minuti.