32° Torino Film Festival, 21-29 novembre 2014, Torino
SPECIALE 32° TORINO FILM FESTIVAL
Un rockumentary non crepuscolare
I 20.000 giorni sulla Terra sono quelli passati dalla nascita di Nick Cave, cantautore e poeta del rock che oramai si avvicina ai sessant’anni. Sembrano i presupposti per un film crepuscolare sulla scomparsa del rock, invece Nick non è in vena di piangersi addosso perché la sua carriera di rocker è tutt’altro che in declino e perché, bisogna dirlo, gli anni sembrano non passare.
Le telecamere di Iain Forsyth e Jane Pollard pedinano Nick Cave per ventiquattr’ore in una sua giornata tipo. Questa è la sinossi che troveremo sul retro del dvd, una descrizione superficiale perché Nick Cave – 20.000 Days on Earth non è un reportage, ma un documentario studiato e sceneggiato che non mira a descrivere la routine giornaliera del leader dei Bad Seeds. Il punto (lo avete già capito) è creare un film intimista che tenga insieme molte cose: i pensieri sparsi, la famiglia, un concerto e un pizzico di ricordi/biografia del personaggio. C’è anche il tempo per una seduta psicanalitica, che ha la funzione di attivare i flashback sulla gioventù di Nick. 20.000 Days on Earth è l’ultimo di molti film che si impongono una struttura temporale precisa (le 24 ore di una giornata) nel tentativo di rimediare alla mancanza di una struttura narrativa. Questo è un problema, ma non così debilitante perché il film è pieno di spunti interessanti. Nick Cave ci parla di ciò che gli sta davvero a cuore: l’arte dello storytelling e il processo creativo, un paio di cose che il cantautore australiano dovrebbe conoscere bene perché le sue canzoni lo dimostrano e perché alle spalle ha anche quattro romanzi. Tra gli altri argomenti sfiorati ci sono la routine, l’invecchiamento e la corrispondenza tra arte e vita. Certo, tutto è affrontato in maniera non specialistica e l’artista è sempre dipinto in colori “romantici”. 20.000 Days o Earth è senza dubbio un film che attesta il primato del cuore sulla ragione, eppure Nick Cave dimostra di conoscere la propria materia con le sue intuizioni apparentemente sconclusionate, che in realtà presuppongono esperienza pluridecennale e grande cultura. Lo stile filmico asseconda il flusso di coscienza con l’uso frequente di sovraesposizioni, sfocati, riflessi, primi piani. Tutte le cifre stilistiche che oggi attribuiamo al cinema intimista sono qui utilizzate in modo funzionale e senza particolari picchi di originalità. Con un incipit così legato alla figura di Nick Cave scrittore, si rischia di dimenticare che 20.000 Days on Earth è anche un film sulla musica. Seguiremo Nick Cave durante le prove e mentre registra Higgs Boson Blues col suo gruppo. La canzone è proposta senza tagli e non sarà l’unica: per questo e altri motivi 20.000 Days andrebbe visto prima di tutto dai fan di Cave.
Nick Cave – 20.000 Days on Earth [20.000 Days on Earth, Gran Bretagna 2014] REGIA Iain Forsyth, Jane Pollard.
CAST Nick Cave, Sisie Bick, Warren Ellis, Darian Leader, Kylie Minogue.
SOGGETTO Nick Cave, Iain Forsyth, Jane Pollard. FOTOGRAFIA Erik Wilson. MUSICHE Nick Cave, Warren Ellis.
Documentario, durata 97 minuti.