Castigo senza delitto
È con una sferzante strizzata d’occhio al cinema di Asghar Farhadi che si inserisce l’opera prima dell’iraniano Nima Javidi presentato alla ventinovesima edizione della Settimana Internazionale della Critica, sezione della Mostra del Cinema di Venezia.
Riecheggiando i toni claustrofobici e introspettivi di Una separazione, Melbourne presenta la storia di una giovane coppia di sposi, Sara (Negar Javaherian) e Amir (il premiato e bravissimo Payman Maadi), in procinto di lasciare l’attuale appartamento alla ricerca di una nuova avventura in Australia. Tra valigie, telefonate e incursioni fisiche e diegetiche continue, una terribile tragedia si consuma dietro agli occhi inermi e inconsci dei protagonisti: una neonata che era stata affidata loro muore nel sonno. Cos’è successo in quel pomeriggio confuso e concitato? Com’è possibile che nessuno se ne sia accorto? Con Melbourne, Javidi congela momentaneamente letteratura, pesanti solfoni e satire politiche, all’insegna dell’antica Arte cinematografica costruita esclusivamente attraverso primi piani e macchina da presa (Hitchcock docet). L’interno di un piccolo appartamento è l’unico sfondo geografico e geometrico della storia: studiato, fotografato, ripreso allo sfinimento da ogni piccola angolatura. Lo stesso vale per i protagonisti, la cui mimica regna pregnante per tutta la durata dell’interpretazione, che sfocia in un’escalation di ansie, pianti e interrogatori senza fine. È proprio su questi ultimi che il cineasta sfodera tutta la propria maestria da sceneggiatore: egli pone lo spettatore allo stesso piano conoscitivo dei personaggi, in modo tale da abbandonare ogni beneficio – o riserva – del dubbio. Non solo: alza la posta introducendo due ulteriori figure, apparentemente marginali ma ree di generare ancor più caos narrativo, ovvero i genitori della neonata. Una situazione che si fa sempre più surreale, quasi kafkiana, dalla quale Sara e Amir potranno uscire solo grazie ad un’ultima e inesorabile decisione. “Oh, allora soffocheremo, all’occorrenza, anche il senso morale; e la libertà, la tranquillità, perfino la coscienza, tutto, tutto porteremo al mercato degli stracci” (Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo).
Melbourne [id., Iran 2014] REGIA Nima Javidi.
CAST Payman Maadi, Negar Javaherian, Mani Haghighi, Shirin Yazdanbakhsh, Elham Korda.
SCENEGGIATURA Nima Javid. FOTOGRAFIA Hooman Behmanesh. MUSICHE Hamed Sabet.
Drammatico, durata 93 minuti.