Favole impure
Ogni favola o racconto per bambini ha sotto sotto il suo lato tetro e pauroso che comprensibilmente si scopre solo in età adulta. Da sempre, quella di Pinocchio è stata una delle storie che al suo interno pullulava di doppi sensi e insegnamenti validi per tutti: Winshluss (Vincent Paronnaud, noto anche come collaboratore di Marjane Satrapi) dimostra in questa omonima graphic novel come si può dissacrare un mito.
Pinocchio diventa, nelle mani del cinico autore, un robot indistruttibile e fuori controllo, progettato dal laido Geppetto per essere venduto alle forze militari come arma. Ma Pinocchio riesce a fuggire e affronta mille peripezie senza esserne scalfito, con l’aiuto inconsapevole di uno scarafaggio, sboccato e perdigiorno, che vive nella sua testa robotica. Sesso, spassose volgarità, impudenza, azioni umane aberranti, in tavole disegnate in modo “grezzo” e psicotico, con tratti decisi e colori sgargianti: Pinocchio è un piccolo gioiello per gli appassionati della cultura controcorrente. Winshluss ci conduce in tutto questo senza farsi remore di scioccarci, mostra una Fata Turchina perversa che usa il naso di Pinocchio come piacere sessuale, un Geppetto arrivista e lercio che vorrebbe solo far soldi con il figlio costruito, un Grillo Parlante sostituito nella sua stupidità e meschinità da uno scarafaggio. Ribalta i mondi incantati disneyani con numerose sottotrame che a volte sono difficili da seguire. Pinocchio non è più il protagonista della vicenda ma, anzi, è il contesto che interagisce con lui a farla da padrone, regalandoci una chiave di lettura allucinata ma allo stesso tempo intrigante e originale. L’autore utilizza stili diversi, alternando delle tavole singole curate e quasi poetiche, a momenti in cui prevale la struttura da bozzetto quasi incompleto, che ricorda lontanamente il nostro Makkox. Niente allungamenti di nasi, moralismi, volontà di diventare uomini, ma incoscienza dovuta allo scarafaggio che gioca con gli ingranaggi, violenza fine a se stessa e per questo “divertente”! L’umanità è ormai alla deriva, nemmeno le favole riescono a darci insegnamenti o perlomeno a farci sentir meglio. Non resta allora che arrendersi e adeguarsi alla bramosia e all’arrivismo, comprare l’arma più adeguata e combattere. Il paese dei balocchi non esiste, esiste il mondo reale sporco e stronzo e disposto a giocare con noi. Winshluss lo dice senza perbenismi e, se non fosse per i pochi momenti di sesso, il suo Pinocchio dovrebbe essere letto dai bambini per capire che non si cresce con le metafore ma con la realtà. Una graphic novel, quindi, per tutti.
Pinocchio [id., Francia 2008] TESTI E DISEGNI Winshluss.
PUBBLICATO DA Comicon Edizioni (ed. 2014).
Graphic Novel, colori, 190 pagine.