32° Torino Film Festival, 21-29 novembre 2014, Torino
ANTEPRIMA
M for Magic
La Francia è il luogo d’elezione della commedia alleniana recente, ma laddove Midnight in Paris era un film pieno di trovate, Magic in the Moonlight è un lineare omaggio alla commedia sofisticata, con la sua ambientazione fine anni Venti e la sfilata di ville, giardini, colazioni, sedute spiritiche, imprevisti nella pioggia e balli da favola.
Stanley Crawford, in arte l’illusionista Wei Ling Soo, riempie i teatri di tutta Europa con i suoi numeri strabilianti: ha fama e successo e un debole per smascherare le sfide alla razionalità. Non si lascia sfuggire l’inattaccabile abilità di una giovane medium americana che ha ammaliato con la sua bravura e la sua freschezza una ricchissima famiglia in vacanza nel sud della Francia (erede compreso). Sottesa all’atmosfera bagnata nel sole estivo provenzale sta la constatazione amara del circolo vizioso della razionalità: attraverso la vicinanza di Sophie, Stanley, alter ego del regista, riflette sull’impossibilità di accedere a qualsiasi derivazione del “magico” (in cui rientrano sia i palliativi spirituali che l’ottimismo) pur aprendosi alla consapevolezza della sua necessità. Sotto la schiettezza e il sarcasmo di Stanley si intravede una curiosità particolarmente urgente nei confronti della possibilità di una realtà che non si esaurisca con la materia, e dunque di una vita che non necessariamente finisca con la morte. Il (prevedibile) ribaltamento finale conferma nel quadro più generale la validità di un punto di vista disilluso, ma al tempo stesso Stanley impara ad affiancare all’illusione razionalizzabile (il prestigio) un’illusione inspiegabile (l’amore). Leggero, evanescente, con qualche lungaggine, Magic in the Moonlight è un Allen onesto nel tracciare i confini di ciò che gli interessa, ovvero la dialettica esistenziale tra il pragmatismo convinto (da cui hanno origine le battute più riuscite) e illudersi di poter imparare ad illudersi: un incontro/scontro a due, ovviamente, condotto con alchimia convincente da Colin Firth ed Emma Stone, l’inglese e l’americana. Dai commenti rubati all’uscita della sala del Torino Film Festival si registra che tanti hanno apprezzato e altrettanti no: a testimoniare che il cinema alleniano, prolifico e ondivago, degli ultimi anni sembra offrirsi come catalogo di combinazioni in continuo aggiornamento, in cui comunque tutti – esclusi, certo, i detrattori convinti – riescono ancora a trovare un proprio Allen da apprezzare, che sia questo o quello dell’anno scorso o dell’anno prima; e ciò è abbastanza per aspettare il prossimo con fiducia e piacere.
Magic in the Moonlight [id., USA 2014] REGIA Woody Allen.
CAST Colin Firth, Emma Stone, Eileen Atkins, Hamish Linklater, Marcia Gay Harden.
SCENEGGIATURA Woody Allen. FOTOGRAFIA Darius Khondji.
Commedia, durata 97 minuti.