Un pout pourri di generi
C’era una volta una signora che nel corso degli anni, nei sabato sera invernali, facendo zapping, si soffermava per qualche minuto a guardare i ballerini danzare su Rai Uno per poi cambiare canale. Gli impegni non le avevano mai permesso di seguire attentamente il programma, da qui la decisione di questo autunno: quest’anno avrebbe seguito con costanza Ballando con le stelle.
Dalla prima puntata ecco che la signora prende posto sul divano per guardare il programma e soprattutto i ballerini danzare nonostante gli improbabili partner. Davanti a i suoi occhi però il programma si svolge in maniera strana, come se fosse tutto un collage di altri format diretti a diversi target. Nella struttura (solo in parte) rinnovata di Ballando con le stelle, infatti, per ogni puntata ed ogni esibizione la scaletta propone una vasta gamma di programmi stilizzati e sintetizzati in un paio di minuti. Si trovano i momenti di ballo, certo, ma ci sono i momenti di gossip de La vita in diretta, le ostentazioni buoniste da campagna antiviolenza, le finte polemiche da salotto tv, fino alle “carrambate” con i familiari, senza lasciarsi sfuggire un sedicente pubblico colto d’antan. Così, vengono inseriti nel cast nomi come quello di Giorgio Albertazzi, ultranovantenne, per nobilitare il contenuto di un programma e strizzare l’occhio a chi è restio ad avvicinarcisi perché si livello troppo basso. Ovviamente poi il ritiro dell’attore, svilito dalle esibizioni, è dovuto a impegni teatrali e in quanto tali “superiori” e non per indisposizione fisica. I racconti strappalacrime di vita vissuta e tragedie personali diventano poi l’ennesima occasione di entrare in sintonia con i concorrenti stessi. Una delle note costanti con il passato è la presenza abbondante di atleti e sportivi i quali, insieme ad attori troppo presi dal mostrarsi belli e fascinosi, sembrano gli unici convinti di essere lì per ballare. L’architettura è diventata smaccata ed eccessiva nel corso degli anni, togliendo spazio (e tempo) e credibilità a quella che doveva essere l’attrazione principale del programma. La pluralità di target raggiunti si è così moltiplicata a scapito del focus centrale, vale a dire il ballo. Evidentemente la frammentazione e la differenziazione sia del pubblico che del programma costituiscono un’arma vincente e in effetti per criticare un programma bisogna prima di tutto guardarlo e l’importante, per la produzione, è che se ne parli… bene o male poco conta. Ps: Questo articolo è il frutto di un’inaspettata e sorprendentemente lucida conversazione avuta con mia mamma.
Ballando con le stelle [Italia 2005 – In corso]
PRESENTATORI Milly Carlucci, Paolo Belli. RETE Rai 1.
Gara di ballo/Talent Show, durata 180 minuti (puntata), edizione 9.