Introversi, sfigati, emarginati: ribellatevi!
La nostalgia, il ricordo dei tempi passati, i rimpianti e le emozioni provate, sono spesso elementi presenti nei racconti, che si tratti di biografie o storie di finzione, Smetto quando voglio, fumetto indie dell’americano Alex Robinson, è basato su tutto ciò.
Attraverso la storia di Andy, Robinson racconta un periodo preciso della vita di un uomo cadenzato da pezzi musicali e atmosfere creditrici di tanto cinema anni ’80 americano. Romanzo di una formazione “rivissuta”, la graphic novel presenta Andy e la sua decisione di smettere di fumare attraverso l’ipnosi: durante la seduta si ritroverà catapultato nel passato, precisamente agli anni della scuola superiore in cui un individuo si forma, soprattutto per quanto riguarda il carattere e i futuri “vizi”. La scusa di individuare il momento in cui iniziò il suo vizio, porterà Andy a ripensare alle sue azioni e ai suoi atteggiamenti nei confronti del genere umano, con una maturità che al tempo forse sarebbe servita. Robinson tratteggia un mondo reale in cui tutti in qualche modo ci siamo imbattuti, con tono divertente, scanzonato e mai malinconico nonostante sia quasi ovvio che racconti molto di sé. Con un tratto semplice ma curato nei dettagli d’epoca, rende importante i dialoghi e i flussi di pensiero del protagonista confezionando un fumetto scorrevole e minuzioso. Irridere gli atteggiamenti tipici dell’adolescenza, sfatare dei miti e far sognare il lettore di poter vivere la stessa situazione del protagonista, fanno di Smetto quando voglio un prodotto insolito. Un po’ Peggy Sue si è sposata di Coppola, un po’ Voglia di vincere, figlio di un’estetica da telefilm del tempo, ribalta alcuni cliché del racconto di formazione epurandolo dalle noiose nevrosi adolescenziali alle quali si presterebbe il materiale di partenza. Robinson ci dice chiaramente che comportarsi da adulti quando si è ragazzi porterebbe tutti a vivere meglio un periodo che spesso è ricordato come uno dei più difficili: non è una morale spicciola e banale, ma un consiglio ideale. Se la semplicità del disegno è imperante in tutta la parte centrale del fumetto, nel finale l’autore si diverte lavorando di più sulle espressioni e i giochi di “luce”, in cui riesce a esprimere la dimensione “mentale” della storia. Un realismo magico che il lettore scopre di pagina in pagina, con un trasporto che si fa sempre più potente quando si parla di emozioni “tra brufoli e incazzature fuori luogo”. Attenti a non farvi ingannare dal titolo italiano, quello originale rende di più (Too cool to be forgotten), nessuno vuole obbligarvi a smettere di fare niente!
Smetto quando voglio [Too cool to be forgotten, USA 2013] TESTI E DISEGNI Alex Robinson.
PUBBLICATO DA Panini 9L, Ed. 2014.
Graphic novel, b/n, 125 pagine.