Il pop salverà la Galassia
Prima di diventare il fuorilegge galattico Star Lord, Peter Quill è un ragazzino che viene strappato al suo pianeta natìo, la Terra, nel giorno della tragica morte della madre. Niente di normale e terreno accadrà da quel giorno in poi nella sua vita, soprattutto dopo l’ennesima avventura su commissione che lo porta su di un pianeta disabitato dove, a ritmo di pop anni ’80, entrerà in possesso di una misteriosa sfera.
Tutti vogliono impossessarsi dell’oggetto, compreso il feroce conquistatore Ronan, che lo vuole utilizzare per distruggere e assoggettare interi pianeti, compreso Xandar, capitale dell’impero Nova. Peter si troverà così a dover affrontare un potere sovrumano con al fianco strani guerrieri: il procione Rocket, l’umanoide-albero Groot, l’assassina Gamora e il palestrato Drax il Distruttore. Tra fan esigenti, nerd sovraesigenti e il pubblico mediamente esigente della science fiction che passa con disinvoltura da obbrobri come Iron Man 3 a capolavori del genere come The Avengers, il regista James Gunn decide, in un colpo solo, di accontentare tutti, senza distinzioni. Guardiani della Galassia era uno di quei titoli ostici, conosciuti ma non troppo, in particolare nella nicchia dei fumettofili, che avrebbe trovato nel cinema un medium di massa buono per decretarne la definitiva scomparsa. Invece le gesta autoironiche e metacinematografiche dei cinque membri di uno degli squadroni più strambi mai visti funzionano, qualunque conoscenza si abbia del fumetto da cui sono tratti. Unite gli inseguimenti mozzafiato di piccole navicelle fra le mura futuristiche di città impossibili con un ritmo da commedia “sofisticata” in cui, incredibile dictu, mai una volta viene sfoderata l’arma del sesso e avrete un’idea, seppur non completa, del film. A chiudere il cerchio ci pensa l’intuizione a dir poco azzeccata di inserire grandi successi pop, legati all’infanzia del protagonista, non solo nella colonna sonora ma direttamente nella diegesi: una canzone salverà la Galassia, fidatevi. Ma parlare della sola parte ludica dell’operazione senza considerare i sottili ma efficaci accenni ad un mondo, il nostro, in cui la Natura immortale si ribella e il colore della pelle delle persone non è più il bersaglio dei razzisti, toglierebbe meriti al team che vi ha lavorato. Meriti che sicuramente non hanno i gestori dei multiplex (non tutti spero) che continuano ad accendere le luci ai titoli di coda, sfocando l’ingresso, nella scenetta finale, di due personaggi cult dell’universo Marvel.
Guardiani della Galassia [Guardians of the Galaxy, USA 2014] REGIA James Gunn.
CAST Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Lee Pace.
SCENEGGIATURA James Gunn, Nicole Perlman (tratta dall’omonimo fumetto di Dan Abnett e Andy Lanning). FOTOGRAFIA Ben Davis. MUSICHE Tyler Bates.
Fantascienza/Avventura, durata 121 minuti.