Festival del Cinema Latino Americano, 18-26 ottobre 2014, Trieste
La musica, inconsueta maestra di vita
Sovraesposti agli stimoli visivi che ci giungono dagli schermi di stampo tradizionale e recentemente pure attraverso i versatili schermi in formato ridotto, facciamo sempre meno attenzione a ciò che guardiamo. La mancanza cronica di tempo da dedicare al diletto, ci spinge poi a operare una sorta di cernita a monte: capita così purtroppo di dover ignorare opere anche assai notevoli.
È proprio per questo che la mediazione di appuntamenti culturali come il Festival del Cinema Latino Americano si conferma costantemente preziosa proprio perché consente di recuperare film che altrimenti qui da noi sarebbero certamente passati del tutto inosservati. Sebbene non sia uno di quei capolavori che cambieranno la Storia del Cinema, Días de vinilo è certamente una di queste opere ingiustamente destinate all’oblio europeo. Molto più che una semplice commedia spassosa, è un film da assaporare a più livelli anche solo per la colonna sonora da urlo e l’entusiastica passione del regista, che ha creduto a tal punto nella sua creatura da vestire i panni di sceneggiatore/compositore e concedersi persino un cammeo da attore. Che mostra a chi vive fuori del Cono Sur che Argentina non fa rima solo con gaucheros e tangueros e che sopratutto pone in primo piano lo straniamento patito dalle nuove generazioni del mondo occidentale. Facendoci così tristemente constatare come, pur essendo nate in un periodo di prosperità economico-sociale e sostanziale non belligeranza – queste spesso non diventino necessariamente felici né socialmente integrate come saremmo portati a pensare. Marcelo è il leader di una tribute band dei Beatles che da decenni si ostina a seguire maniacalmente a menadito le gesta dei suoi paladini pur di divenire famoso. Damián, letteralmente parcheggiato per tutta l’infanzia presso il cinema rionale a causa degli impegni lavoratori dei genitori è un regista il cui marcato sentimentalismo minaccia seriamente di compromettere la propria felicità. Luciano, speaker radiofonico di successo, deve fare i conti la sua ex – nonché celebre cantante – decisa a vendicarsi pubblicamente della sua possessività. Facundo ha accantonato le proprie doti musicali – non senza rimorsi – per dedicarsi a una professione più remunerativa. Sarà proprio l’imminente matrimonio di quest’ultimo, e il bilancio dei risultati professionali e personali raggiunti che ne consegue, a dare una scossa alla quotidianità apparentemente soddisfacente dei quattro trentenni. Divenuti amici molto tempo addietro più per caso che per raziocinio (vivevano nello stesso quartiere e avevano la medesima età), sempre casualmente durante l’adolescenza fanno una folgorante conoscenza con la musica moderna in vinile. Un incontro per loro fondamentale poiché questa finirà per sopperire in qualche modo a tutto quello che non hanno: l’attenzione genitoriale, un modello d’integrità famigliare, il coraggio di buttarsi a capofitto nelle cose. Perché, come dice Nesci, in fin dei conti la musica a volte può anche diventare la bussola che ci guida attraverso i sentieri della vita.
Días de vinilo [Id., Argentina/Colombia 2012] REGIA Gabriel Nesci.
CAST Gastón Pauls, Fernán Mirás, Ignacio Toselli, Rafael Spregelburd.
SCENEGGIATURA Gabriel Nesci. FOTOGRAFIA Rodrigo Pulpeiro. MUSICHE Gustavo Pomeranec.
Commedia/Sentimentale, durata 110 minuti.