Una commedia di maniera
La piccola filmografia di Gianni Di Gregorio è composta da commedie pacate caratterizzate da personaggi abbastanza comuni calati in situazioni più o meno quotidiane e bonariamente umoristiche. Il suo terzo lungometraggio Buoni a nulla ne è un’apparente conferma.
Il soggetto vede al centro Gianni, un calmo e tranquillo impiegato statale che a un passo dalla pensione scopre di dover lavorare ancora per tre anni in un ufficio lontano da casa sua. Nella nuova sede il protagonista incontra Marco, un uomo timido e impacciato del quale colleghi e superiori si approfittano per mollargli tutti i lavori che non vogliono svolgere. Per entrambi i personaggi è ora di ribellarsi! Nonostante la leggera ironia di fondo e qualche buon momento, per diversi motivi il film complessivamente non funziona. Una causa è sicuramente rintracciabile nella parziale perdita di centralità di Gianni Di Gregorio, il quale lascia troppo spazio alla spalla/alter ego Marco Marzocca, che risulta meno efficace nell’incarnare problemi, difetti e pregi dell’uomo medio di mezza età. Il limite maggiore dell’opera sta però in una sceneggiatura sbagliata negli sviluppi e nei personaggi: questi ultimi si comportano quasi sempre in maniera inspiegabilmente infantile, mentre alcune loro evoluzioni risultano troppo repentine e certe loro sfumature inverosimili e non giustificate, realizzate più per creare un momentaneo effetto umoristico che per consapevoli scelte narrative. E, infatti, anche la narrazione sembra procedere a tentoni, tra piccoli sketch un po’ ripetitivi e una trama stiracchiata più adatta a un corto che a un lungometraggio. Tutto ciò è, però, la conseguenza di una lacuna più profonda e sotterranea: la sostanziale mancanza di naturalezza. Se in Pranzo di ferragosto e – in parte – in Gianni e le donne l’ironia nasceva non solo dallo script ma anche dalla spontaneità derivata dall’improvvisazione, qui sembra tutto più costruito e forzato. Evidentemente, Di Gregorio funziona quando è “naturale”, e nel suo terzo film non lo è, tanto che per ricreare la leggerezza delle opere precedenti si accontenta di replicare in modo un po’ stanco e manierista le caratteristiche più superficiali del suo cinema: i personaggi buffi, la mitezza di fondo e il racconto della quotidianità sono presenti, ma i primi risultano macchiette poco credibili, la seconda rischia di diventare presepio, il terzo si svolge con inerzia. La continuità prima citata è dunque solo apparente, in quanto immediatezza e autenticità vengono completamente abbandonate per una costruzione faticosa e poco riuscita che dà forma a una sorta di clone privo di anima ed efficacia.
Buoni a nulla [Italia 2014] REGIA Gianni Di Gregorio.
CAST Gianni Di Gregorio, Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Gianfelice Imparato, Marco Messeri.
SCENEGGIATURA Pietro Albino Di Pasquale, Gianni Di Gregorio. FOTOGRAFIA Gogò Bianchi. MUSICHE Enrico Melozzi.
Commedia, durata 87 minuti.