Festival Internazionale del Film di Roma, 16-25 ottobre 2014
Normalizzazione
I milionari racconta la vicenda di ascesa e di caduta del boss napoletano Paolo Di Lauro. Alessandro Piva – regista poco prolifico, talentuoso e originale, ma sempre rimasto ai margini della grande produzione e della notorietà diffusa – ha l’opportunità di prendersi finalmente il suo patentino d’autore e le pagine dei grandi quotidiani girando un film tradizionale e convenzionale sulla criminalità organizzata (in questo caso, la camorra); problema endemico italiano ma anche tematica con la quale molti dei nostri registi devono prima o poi fare i conti perché un certo establishment culturale e una parte di opinione pubblica si accorgano di loro.
Fare un film sulla mafia o sulla camorra è un po’ come per un allenatore di calcio prendere il tesserino a Coverciano: puoi essere un genio della tattica, ma senza difficilmente potrai venire celebrato e puntare alla panchina di una grande squadra. Lo dimostra anche il fatto che è difficile non trovare nelle selezioni ufficiali dei grandi festival italiani un film sull’argomento (solo l’anno passato: La mafia uccide solo d’estate a Torino, Anime nere a Venezia e, appunto, I milionari a Roma) spesso girati proprio da registi o semi-esordienti o, anche se già con una certa esperienza, privi di un riconoscimento diffuso e “ufficiale”, tutti comunque alla ricerca di una conferma da parte dell’establishment. Non si sta discutendo sui singoli film, più riusciti o più convenzionali a seconda dei casi, ma su una tematica che rischia di diventare luogo comune soprattutto perché normalizza la poetica di registi altrimenti originali e più personali, esempio di quel dominio del contenuto sulla sua rielaborazione che è uno dei problemi del nostro cinema; se infatti laddove si è cercata e trovata una chiave un po’ originale (si pensi alla fiaba ne L’intervallo di Di Costanzo, o alla tragedia familiare e interiore di Anime nere di Munzi) si è riusciti a centrare il l’obiettivo di affrontare la questione e fare allo stesso tempo buon cinema, nel caso de I milionari la normalizzazione è evidente; non che Piva non dimostri di sapere girare –il film è anzi condotto in porto in maniera assolutamente professionale e riesce comunque ad essere almeno coinvolgente-, ma perché manca qualsiasi sussulto che salvi l’ultima sua fatica dalla convenzionalità più inerme, e perché gli spunti più interessanti non vengono approfonditi (si veda la figura al confine tra il disinteresse e il collaborazionismo implicito della moglie). Si esce dalla sala non del tutto insoddisfatti, ma semmai indifferenti, pronti a dimenticare presto film e tematica, affrontata con la noia di chi ha già visto lo stesso film tante volte; cosa che, trattandosi di uno dei problemi capitali del nostro paese, è deleteria.
I milionari [Italia 2014] REGIA Alessandro Piva.
CAST Francesco Scianna, Valentina Lodovini, Carmine Recano, Salvatore Striano, Francesco Di Leva.
SCENEGGIATURA Giuseppe Gagliardi, Massimo Gaudioso, Giacomo Gensini, Alessandro Piva, Stefano Sardo. FOTOGRAFIA Renaud Personazz. MUSICHE Andrea Farri.
Gangster, durata 104 minuti