BFI London Film Festival, 8 – 19 ottobre 2014, Londra
Ritrovare se stessi
Non succede spesso che, in un film con una protagonista femminile, questa arrivi alla scena finale senza un uomo, senza soldi, senza una casa, senza genitori, senza nulla, nemmeno un bel paio di scarpe, e che questo sia comunque un lieto fine.
Così l’attrice protagonista Reese Witherspoon, anche produttrice, ha presentato Wild – un film che pur non presentando nessuna rivoluzione a livello cinematografico, riesce a virare profondamente dallo svolgimento tipico di un film “di redenzione”. La storia è quella vera (e tratta dal libro omonimo) di Cheryl Strayed che, dopo aver perso la madre ed essersi rovinata la vita con eroina, sesso e azioni scellerate varie, decise di affrontare da sola la Pacific Crest Trail, una camminata di migliaia di chilometri dal deserto al sud della California a oltre il confine canadese. È vero: la frase “ritrovare se stessa” fa venire immediatamente in mente Julia Roberts che si abbotta di pastasciutta e si rotola sulle spiaggie balinesi in Mangia prega ama. Ma a differenza di Elizabeth Gilbert, la protagonista di Wild non aveva certo un’agenzia viaggi o un contratto editoriale con un anticipo di 200 mila dollari su cui contare. Reese Witherspoon passa il film in quasi completo isolamento, lottando con tende pieghevoli e fornelletti a gas, con la sabbia del deserto e la neve dell’Oregon. In quella che è forse la sua migliore performance da Walk the Line, Witherspoon compie l’impresa di rendere credibile, appassionante e struggente quella che non è altro che una lunga camminata. La poesia del film non ha niente a che fare con la storia che viene raccontata: è data tutta dai panorami incredibili in cui Cheryl si trova durante il suo viaggio. La sceneggiatura di Nick Hornby tampona i momenti di autocommiserazione e panico del libro, estraendo un personaggio ancor più tenace. Wild incorpora in maniera straordinaria flashback della vita di Strayed, collegandoli alla protagonista in cammino con stralci di libri e canzoni, dando un ritmo e un’alternanza presente/passato che funziona perfettamente. Curato dal team completo di Dallas Buyers Club – regia di Jean-Marc Vallée, fotografia di Yves Bélanger e editing di Martin Pensa – questo è un altro film che potrebbe essere facilmente ricoperto di nomination e premi. Il suo pregio, ad ogni modo, è quello di non cercare la tragedia e il ruolo struggente che possano ingraziarsi le giurie: Wild è un film onesto, asciutto, che non chiede la compassione di nessuno come non l’ha mai chiesta Cheryl Strayed.
Wild [Id., USA 2014] REGIA Jean-Marc Vallée.
CAST Reese Witherspoon, Gaby Hoffmann, Michiel Huisman, Charles Baker, Kevin Rankin, Laura Dern.
SCENEGGIATURA Nick Hornby. FOTOGRAFIA Yves Bélanger.
Drammatico/Biografico, durata 115 minuti.