SPECIALE LOTTA DI CLASSE, II PARTE
The Dark Side of the School
Ispirato dal libro di Todd Strasser The Wave, il regista Dennis Gansel indaga, attraverso una mitologia pop dinamica e sfrenata, sulla genesi del totalitarismo a partire dai banchi di scuola.
Nel 1967 Ron Jones, professore di storia di un liceo californiano provò a spiegare agli alunni il concetto di autocrazia per mezzo di esercitazioni pratiche. Quarantuno anni dopo Dennis Gansel, con vocazione sociologica e passione politica, prova a ripetere l’esperimento sul grande schermo. Il regista tedesco con L’onda rimane “entre les murs” dell’istituzione scolastica, come ne La classe di Cantet, ma vede più lontano del cristallino realismo d’interni del francese, riflettendo sul concetto di educazione (del popolo tedesco) tra senso di colpa, nazionalismi e responsabilità storica, senza pretese universalistiche e infarcendo il plot di microstorie young adult. Rainer Wenger è l’alter ego romanzato di Ron Jones, solo che, a differenza del personaggio reale, è un tranquillo insegnante di educazione fisica cresciuto a Ramones e anarchia. Gli viene assegnato, suo malgrado, un seminario sull’autocrazia e inizia a stilare un programma di esercitazioni mirate in classe. In men che non si dica mette a punto un progetto che coinvolge dapprima i suoi soli alunni e poi molti altri adepti della scuola. Gli bastano un nome, un saluto e un’uniforme per creare una nuova setta nazifascista di cui diviene, a seguito di “democratica” votazione, Furher improvvisato. Secondo “herr Wenger” è più facile creare materialmente un’organizzazione squadrista sorretta da comuni leggi e intenti, che fare lezioni teoriche, per far capire quanto facile sia la premessa ideologica per la creazione di una nuova dittatura. Ma tanto il professore quanto gli studenti si spingono verso il punto di non ritorno con conseguenze drammatiche. “Il braccio violento della classe” inizia a isolare i dissidenti, mentre per le strade, sotto l’egida e in nome del gruppo sovversivo chiamato Onda, ogni membro è legittimato a compiere atti di vandalismo. Se Il nastro bianco di Haneke rappresentava il percorso seminale dei futuri criminali nazisti, vivisezionati in tenera età come cavie da laboratorio in un villaggio tedesco del 1913-14, il film di Gansel utilizza una mise pedagogica (e molto più mainstream), tra il teen drama e il thriller scolastico per raccontare l’ombra autocratica che si allunga sui giovani nella Germania odierna. Lucido ma un po’ troppo semplificato nell’analisi delle relazioni sociali (alunni/prof, figli/genitori), non privo di retoriche sentimentali, paga lo scotto di “radiografare” troppo una realtà sociale di per sè implosiva, filmata come un videoclip che ne annienta la vis tragica. Comunque godibile, teso ed estremamente attuale.
L’onda [Die Welle, Germania 2008] REGIA Dennis Gansel.
CAST Jürgen Vogel, Frederick Lau, Max Riemelt, Jennifer Ulrich, Christiane Paul.
SCENEGGIATURA Peter Thorwarth, Dennis Gansel. FOTOGRAFIA Torsten Breuer. MUSICHE Heiko Maile.
Drammatico, durata 101 minuti.