SPECIALE LOTTA DI CLASSE
L’ineffabile legge dell’omertà
Al riformatorio Malaspina di Palermo il degrado e la disperazione sono le uniche realtà con cui ci si confronta, e ci si scontra, quotidianamente. Solo contro tutti, il professor Marco Terzi cercherà di conquistare la fiducia di un gruppo di ragazzi dal passato tragico e turbolento e d’infondere in loro un barlume di speranza e d’umanità.
Basato sull’omonimo romanzo di Aurelio Grimaldi, Mery per sempre di Marco Risi offre uno spaccato di vita all’interno di un’istituzione carceraria minorile e punta il dito accusatorio su una società perennemente assente e inadeguata ad espletare il proprio ruolo (ri)educativo e formativo. Imbrigliati in una subcultura delinquenziale di stampo mafioso, i giovani reclusi sono al tempo stesso fautori e vittime di un’ineluttabile spirale omertosa che li avvolge e li travolge verso l’abisso morale, etico ed esistenziale. Complici di tale brutalità e squallore sono le altrettanto criminose ed a volte ingiustificate imposizioni comportamentali e gerarchiche all’interno di un riformatorio che mira alla completa privazione di ogni forma di libertà e solidarietà tra i detenuti. Voce fuori dal coro, il professor Marco Terzi incarna quel grido d’indignazione verso il muro di gomma che permea l’intera struttura carceraria, ma non solo, e s’impegna ad offrire uno spiraglio di riscatto per mezzo della più sincera e sentita comprensione. Avvalendosi di ambientazioni autentiche e di un taglio registico di matrice neorealista, Risi sapientemente alterna attori professionisti e non, al mero scopo di far trasparire quell’ineffabile codice sull’omertà che tanto condiziona i pensieri e le azioni dei giovani protagonisti. Allo stesso modo, il cineasta milanese non disdegna registri e stilemi tipici del melodramma nel delineare e sottolineare la drammaticità e la tensione emotiva che scaturiscono da alcuni aspetti di vita vissuta, tra i quali spiccano la morte di un giovane ex carcerato durante una rapina e la toccante odissea di (auto)accettazione e (re)inserimento in società della giovane transessuale Mery. Lo stesso finale denso di significato e foriero di una qualche speranza fa intravvedere una tenue consapevolezza in un destino migliore e una riconsiderazione delle regole etiche e morali all’interno del riformatorio. Tuttavia, ciò che attende questi ragazzi al di fuori delle mura carcerarie è assai più duro e spietato della vita da reclusi. L’incontro scontro con un mondo fatto di povertà e silenzi è difficile da debellare e ci sarà sempre un cliente fuori e in attesa di Mery.
Mery per sempre [Italia 1989] REGIA Marco Risi.
CAST Michele Placido, Claudio Amendola, Francesco Benigno, Alessandro di Sanzo, Tony Sperandeo.
SCENEGGIATURA Sandro Petraglia, Stefano Rulli. FOTOGRAFIA Mauro Marchetti.
MUSICHE Giancarlo Bigazzi.
Drammatico, durata 102 minuti.