SPECIALE LOTTA DI CLASSE
“Insegnante – missionario”, “insegnante – poliziotto”
Un reduce di guerra laureato in lettere viene assunto come insegnante di lingue in una scuola situata in una delle zone più malfamate di New York. Inizialmente, gli studenti gli daranno del filo da torcere tramite scherzi, dispetti e persino violenze, ma il professore non si arrenderà.
Teso, asciutto e senza fronzoli: Il seme della violenza di Richard Brooks è un film nel quale convivono due chiavi di lettura opposte ma complementari sul ruolo dell’insegnante e della scuola. La prima è quella etica e sociale che vede il docente come una sorta di missionario che deve cercare con tutte le forze di stimolare ragazzi disagiati e dalle diverse origini etniche a provare interesse per l’istruzione. La seconda si concentra invece sulla figura dell’”insegnante-poliziotto”, il quale ha il compito di far rispettare la “legge” a degli studenti che creano forti disagi in classe e in istituto. Quest’ultima ipotesi viene confermata soprattutto da una sceneggiatura che ha inaspettate somiglianze e strani parallelismi con i “film criminali” anni ’50 ambientati in provincia (per esempio La città del vizio di Phil Karlson), dei quali prende a prestito anche parte della struttura narrativa. Infatti, non solo la scuola famigerata corrisponde alla «città del vizio», gli insegnanti scoraggiati ai cittadini impauriti, gli studenti ai malviventi ecc., ma nella pellicola vi sono inoltre fasi molto vicine al gangster movie dell’epoca. La scritta iniziale che denuncia il grave problema della “criminalità studentesca”, il violento episodio dell’agguato al protagonista, quello delle lettere minatorie a sua moglie e la parte conclusiva in cui si stabilisce l’ordine ne sono una dimostrazione, in quanto risultano momenti più tipici di un poliziesco che di un dramma sociale sulla scuola. Eppure, le figure dell’”insegnante-missionario” e dell’”insegnante-poliziotto” si fondono perfettamente, non solo in un unico personaggio, ma anche in un finale ambiguo che racchiude in sé la complessità della pellicola. L’happy end è, infatti, parzialmente di facciata: se da un lato il protagonista riuscirà a tramandare il valore dello studio stimolando gli alunni, dall’altro per raggiungere il suo scopo dovrà anche individuare ed espellere i due studenti più violenti e difficili, un atto in qualche modo punitivo e di forza che nei “film criminali” gli agenti compiono nei confronti dei gangster. Dunque, convincimento morale e potere autoritario si uniscono in un’opera dove messaggio etico e narrazione quasi poliziesca convivono per trasmettere un’idea globale sul ruolo dell’istituzione scolastica.
Il seme della violenza [Blackboard Jungle, USA 1955] REGIA Richard Brooks.
CAST Glenn Ford, Sidney Poitier, Vic Morrow, Anne Francis, Louis Calhern, Margaret Hayes.
SCENEGGIATURA Richard Brooks. FOTOGRAFIA Russell Harlan. MUSICHE Charles Wolcott.
Drammatico, durata 96 minuti.