SPECIALE LOTTA DI CLASSE
Banalità del male tra i banchi di scuola
Di tanto in tanto la MTV Films, la sezione del famoso canale musicale dedicata al cinema, produce dei film che si dividono fra “scolastici”, “musicali” (pochi) e “demenziali” (che oggi vanno per la maggiore, Jackass su tutti). Alla prima categoria appartengono due tra le pellicole più interessanti: Napoleon Dynamite ed Election.
Alexander Payne abbiamo imparato a conoscerlo da poco, grazie alle molteplici candidature all’Oscar di Nebraska e Paradiso amaro, qualcuno lo aveva già notato per il bellissimo Sideways, ma il regista di Omaha non è certo una superstar e i suoi film sono troppo pacifici e intimi per avere una risonanza maggiore. Election è un prodotto diverso, uno spartiacque nella carriera del regista che si bilancia tra le esigenze commerciali e la volontà autoriale. Il dramma scolastico sfoggia un Matthew Broderick adulto e protagonista (reduce dalla pessima esperienza di Godzilla) e propone una storia più movimentata, ma ugualmente interessante e “americana”. Jim McAllister è il professore più popolare della scuola, è giovane, intelligente e ama il suo lavoro ma mal sopporta Tracy Flick (Reese Witherspoon), vera e propria locomotiva da studio, che ogni anno vince le elezioni studentesche non per popolarità ma per mancanza di concorrenza. Jim vuole creare un po’ di competizione democratica e dare una lezione di vita a Tracy, quindi convince Paul, bello e popolare ma buono, a concorrere per il posto di rappresentante degli studenti. Comincia una lotta spietata che mette a nudo tutte le bassezze e le ipocrisie di Tracy, ma anche la disonestà ingenua di Jim che si acuisce di pari passo coi problemi della sua vita privata. Election propone un commento sociale alla rappresentanza democratica, il legame tra l’elezione studentesca e la politica “reale” è reso esplicito nel finale del film, ma anche alle aspirazioni degli studenti di una tipica scuola americana. Questi si dividono in pochissime categorie: secchioni, sportivi e ribelli (l’uso degli stereotipi è evidentemente premeditato). Jim è un buon insegnante che vuole far crescere gli studenti come persone e vede Tracy come un mostro che divora libri solamente per “diventare qualcuno”. È per questo che la ostacola, anche se per farlo deve fare uso di qualche scorrettezza o far eleggere un ragazzo che non ha alcuna concezione dei problemi degli studenti. Il film fa uso di numerose voci narranti allo scopo di fornire diversi punti di vista e commenti sui fatti. Ma se le voci cambiano, le immagini rimangono uniche e inchiodano i personaggi all’oggettività delle proprie colpe. Election non è Rashomon, non è un saggio sulla soggettività dell’esperienza umana, ma fa comunque un ottimo lavoro nel descrivere un particolare tipo di contesto sociale che il cinema adora sfruttare ma raramente ha analizzato.
Election [id.,USA 1999] REGIA Alexander Payne.
CAST Matthew Broderick, Reese Witherspoon, Chris Klein, Jessica Campbell, Phil Reeves, Molly Hagan.
SCENEGGIATURA Alexander Payne, Jim Taylor. FOTOGRAFIA James Glennon. MUSICHE Rolfe Kent.
Commedia/Drammatico, durata 103 minuti.