Riempire un vuoto
Dalla disperazione alla disperazione, passando per la speranza, l’odio, l’amore, la pazzia, il disincanto; Leftovers racconta del ritorno al normale dell’umanità, rappresentata attraverso la piccola comunità di Mapleton, dopo la scomparsa del 2% della popolazione mondiale.
Come accettare un fatto tanto straordinario, come tornare al quotidiano quando l’esistenza è stata compromessa da un fatto che ha echi apocalittici, come poter accettare la perdita di qualcuno in questo modo? La serie ispirata dal romanzo di Tom Perrotta (qui anche produttore e sceneggiatore) prende forma proprio da questi interrogativi: ambientandola tre anni dopo le sparizioni irrisolte evita di dare spiegazioni, riuscendo a trovare una convivenza con l’altro showrunner Damon Lindelof, esperto di narrazioni dalle premesse esplosive ma che spesso si affievoliscono sotto il peso delle aspettative. Leftovers rimane invece ancorato alle ferite intime e insanabili dei suoi personaggi, figure che popolano un mondo scisso dall’imponderabile, in cui guru e sette proliferano per dare risposte o al contrario sottolineare l’assenza di una soluzione. Nel rendere il prima possibile questo clima la serie va incontro però a un inizio problematico: i primi episodi sono impregnati di una disperazione accentuata da una pomposa teatralità, con ralenti e colonna sonora sovrastante. Con il passare delle puntate, però, Leftovers mostra una maggiore varietà di registri, la disperazione lascia spazio anche alla buffa comicità del caso, con episodi dedicati interamente al passato di singoli personaggi che allo stesso modo di Lost ribaltano la concezione degli stessi. Anche in questo l’estrema drammaticità vista all’inizio s’inserisce dentro un sistema apocalittico che annichilisce ogni possibilità di coesione umana, magari fragili legami fra i singoli sono ancora possibili da essere concepiti ma l’identità comune è compromessa, c’è chi vive per non ricordare, chi vive per ricordare e chi ricorda per vivere. Per questo al centro della vicenda viene messa la famiglia Garvey, nucleo frantumato in tante schegge e diverse direzioni. Tom il figlio maggiore andato in California presso un santone, Jill la figlia più giovane abbandonata alla noia di una vita vuota e libera da supervisori, Laurie la madre unitasi alla setta dei Colpevoli Sopravvissuti ha abbandonato il nucleo familiare divenendo causa principale della sua esplosione. Infine Kevin, marito-padre e capo della polizia di Mapleton, diviene simbolo di quel sottile filo, sempre più in tensione, che tenta di tenere unita la comunità familiare e cittadina, vive nell’illusione di una possibile normalità nonostante sia sempre più schiacciato dalle responsabilità e dai vuoti affettivi. Kevin è il volto della disperazione ma anche della speranza, della pazzia e razionalità, Kevin sorregge con disincanto il peso di un disordine pubblico non materiale e inspiegabile, oltre alla consapevolezza delle proprie colpe. Kevin è il vero volto mutevole di Leftovers.
The Leftlovers [Id., USA 2014] IDEATORI Tom Perrotta, Damon Lindelof.
CAST Justin Theroux, Amy Brenneman, Chris Zylka, Amanda Warren, Liv Tyler.
Drammatico/Fantasy, durata 60 minuti (episodio), stagione 1.