SPECIALE PUPI AVATI
Incredibile romantico
Giovanna è una ragazza particolare, dai più definita “ritardata”, ma per suo padre è solo una persona insicura, con ancora molto da imparare e da capire di se stessa e del mondo esterno.
Messa in difficoltà dal confronto continuo con la bellezza della madre, Giovanna non riesce ad aprirsi con i ragazzi, finchè non incontra il nuovo arrivato della scuola. Incoraggiato dal papà di Giovanna, il ragazzo si fa avanti, illudendo Giovanna, mentre porta avanti una relazione con una sua compagna di classe. La scoperta dell’amore e del suo tradimento da parte dell’amica porta Giovanna ad un tragico gesto. Il papà di Giovanna è un finto giallo, un caso da risolvere la cui soluzione si palesa già dopo pochi minuti dalla scoperta del crimine, perché in fondo il vero mistero è scoprire come districarsi tra i dubbi e le ossessioni dei personaggi dovendo decidere chi è nel giusto e chi ha torto. Ha torto la madre di Giovanna che ripudia la figlia colpevole e si piega alle necessità storiche pur di nutrire la famiglia? Ha ragione il padre accecato da un romanticismo che gli impedisce di vedere la realtà per come è? Ha ragione una madre che ha perso la figlia e rovina la vita ad un padre innocente? Insomma, decidere quale ossessione sia la più perdonabile non è così semplice. Senza dubbio però il papà di Giovanna è il vero protagonista, già dal titolo del film, con il suo irreprensibile romanticismo che lo porta a convincere la figlia (e non solo) che una cosa è possibile se la si vuole davvero, anche quando coinvolge altre persone che invece nutrono ritrosie. Anche quando l’uomo si rende conto che aspettare 18 anni perché la moglie si innamorasse di lui non sono serviti a niente, comunque non è pronto a lasciar perdere. Pupi Avati racconta così l’ennesimo esempio di ossessiva preoccupazione genitoriale (con risultati nettamente migliori di Il cuore altrove) e ne approfitta per riempire con un’aura romantica un periodo storico che non ne ha affatto e che, almeno nel film, pur mietendo vittime e dolore, resta sullo sfondo, non intralciando il cammino della trama. La Storia invade lo schermo quasi ci fosse un perenne filtro seppia davanti agli occhi, ma non si fa sentire e non mette mai in secondo piano le interpretazioni decisamente interessanti di padre e figlia, Silvio Orlando e Alba Rohrwacher. Sono le fisionomie dei personaggi a rimanere impresse: vedere l’estetica consumarsi mentre la tenacia non demorde e continua a vedere rosei un presente ed un futuro che agli occhi altrui sembrano irrimediabilmente compromessi.
Il papà di Giovanna [Italia 2008] REGIA Pupi Avati.
CAST Silvio Orlando, Francesca Neri, Alba Rohrwacher, Ezio Greggio, Serena Grandi, Manuela Morabito.
SCENEGGIATURA Pupi Avati. FOTOGRAFIA Pasquale Rachini. MUSICHE Riz Ortolani.
Drammatico, 105 minuti.