SPECIALE 71a MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
Un illustre sconosciuto
Presentato a Stoccolma il film Salò o le 120 giornate di Sodoma, Pier Paolo Pasolini vola a Roma dove trascorre le ultime 24 ore della sua vita, condividendo con i familiari, gli amici e i colleghi i progetti per l’immediato futuro. Sulla spiaggia di Ostia, muoiono insieme a lui il romanzo incompiuto Petrolio e gli spunti per il suo prossimo film, che ci vengono proposti da Abel Ferrara in due brevi sequenze come reliquie dissotterrate dal passato.
È un Ferrara che vuole omaggiare uno tra i suoi maestri mostrandolo per come era realmente: perciò, se solo prossimi alla sua morte possiamo scorgere ciò che di un uomo è più vero e autentico, sceglie di raccontare i momenti finali e risolutivi della sua vita. Il ritratto che viene offerto è il risultato di un’interpretazione così personale da lasciarci impotenti nel trovare una qualche chiave di lettura: presto abbandonato il tentativo di ricondurre la figura di Pasolini a qualcosa di noto alla nostra memoria, Ferrara ci consegna un enigma in cui si inciampa a ogni passo, senza un solo filo conduttore a cui aggrapparsi per dirimere la matassa. Appena accennata una riflessione sul significato della narrazione e sul ruolo del poeta, il resto galleggia in un limbo di monologhi interiori e incontri con amici e colleghi, dal quale emerge soltanto una maschera distante ed estranea. Ciò che non conoscevamo all’inizio e che attendavamo di scoprire passo dopo passo, lasciandoci guidare dal regista in questa sua immersione nell’intimo del personaggio, resta sconosciuto. È come se nulla di ciò che ci era stato mostrato – i momenti in famiglia, la partita di pallone, l’omicidio – fosse veramente accaduto, è come se sullo schermo si agitasse una vana galleria di fantasmi. Fare un film su Pasolini non impone certo di affrontarlo come il pubblico informato potrebbe aspettarsi, raccontando una storia che già conosce. Ferrara tuttavia attua una decostruzione del personaggio tale da renderlo suo e soltanto suo, come se volesse confonderci fino a negarci una qualunque via d’accesso, risolvendo il tutto in un soliloquio privatissimo che sostanzialmente non sembra riguardarci.
Pasolini [id., Italia/Francia/Belgio 2014] REGIA Abel Ferrara.
CAST Willem Dafoe, Ninetto Davoli, Riccardo Scamarcio, Valerio Mastrandrea.
SCENEGGIATURA Abel Ferrara, Maurizio Braucci. FOTOGRAFIA Stefano Falivene.
Biografico, durata 86 minuti.