Liberaci dal male
Verrebbe da dire: ancora tu? Ma non dovevamo non vederci più? Belluscone. Una storia siciliana di Franco Maresco, presentato nella sezione Orizzonti a Venezia 71, torna a parlare, o forse no, di Silvio Berlusconi, un argomento di cui noi italiani fatichiamo a liberarci.
L’Italia degli ultimi vent’anni, purtroppo, si riconosce quasi esclusivamente per le “gesta” del berlusconismo che per troppo tempo ha saputo manipolare la nostra società. Maresco con il pretesto di raccontare l’amore della Sicilia per l’ex-premier vuole aprirci gli occhi su altro. Orfano del sodale Ciprì, si riappropria dello stile Cinico Tv, e realizza un film essenziale per conoscere la Storia del nostro Paese che, vuoi o non vuoi, è stato per troppo tempo complice di una certa “politica” che ha raccolto dei frutti marci. E’ innegabile, e certo “revisionismo” anche di destra finalmente lo ammette, che siamo stati “acculturati” da un pensiero che si è rivelato disastroso sia per Berlusconi che per noi. Belluscone è una docufiction poco fiction in cui veniamo accompagnati da Tatti Sanguineti alla scoperta di un giallo, che vede la scomparsa di Maresco durante la realizzazione del film. Un’indagine alternata alle riprese effettuate dal regista palermitano tra i suoi concittadini e il fenomeno dei cantanti neomelodici, dei veri e propri fan dell’uomo di Arcore. È un lavoro difficile da catalogare, sembra quasi non sia stato finito, un Blob d’annata, come già ricordato da altri, terrificante. Non si poteva che usare la chiave di lettura grottesca per raccontare questa storia: il fallimento di un’epoca dove i freaks hanno manovrato le sorti di un Paese che era già morto ma non doveva saperlo. Un tessuto sociale putrido in cui Maresco sguazza con una mano che superficialmente potrebbe sembrare sbeffeggiante e fredda, ma che in realtà è consapevolmente delusa. La mafia non esiste, i criminali sono delle vittime, la morte è una cosa naturale, l’importante è storpiare la realtà con lo spettacolo e la “bella vita”. Maresco realizza interviste impossibili, come quella a Dell’Utri, che si rivela inascoltabile per problemi tecnici, come se ci volesse suggerire che è meglio non sentire per non farci ancora più del male. Una filosofia di vita: nascondiamo, modifichiamo, mortifichiamo, tanto alla fine a pagare saranno sempre i soliti, perché no, anche un artista che vorrebbe sbattere la realtà in faccia a tutti. Una metafora che, suggerita attraverso la finta scomparsa, è un grido d’allarme che mette i brividi. Belluscone è un gran film che dovrebbe essere guardato da tutti. Attenzione stanno già cercando di non farvelo vedere attraverso una fragile censura, ma forse finalmente ci siamo svegliati.
Belluscone – Una storia siciliana [Italia 2014] REGIA Franco Maresco.
CAST Ciccio Mira, Vittorio Ricciardi, Salvatore De Castro, Tatti Sanguineti, Salvo Ficarra, Valentino Picone.
SCENEGGIATURA Franco Maresco, Claudia Uzzo. FOTOGRAFIA Luca Bigazzi, Tommaso Lusena de Sarmiento, Irma Vecchio. MUSICHE Erik.
Docufiction, durata 94 minuti.