SPECIALE VENEZIA CLASSICI
I soci vitalizi del potere
“Ecco il Diavolo!”. Così è accolto il Mastroianni/ Don Gaetano, prete castigatore e formidabile Caronte di Todo modo. A sottoporsi ai suoi “esercizi spirituali”, l’intera élite democristiana di politici, industriali e sacerdoti che governano l‘Italia: Elio Petri li confina in una sorta di eremo- bunker, isolato dal resto del mondo dove imperversa una letale epidemia.
Ma una serie di misteriosi omicidi minaccia di decimarli dall’interno. Ispirato all’omonimo romanzo di Sciascia, Todo modo fu accolto dalla prevedibile ostilità della DC e da una tiepida accoglienza del Partito Comunista: l’aperta condanna della classe dirigente usciva negli anni del compromesso storico, cui sembra alludere peraltro la figura dell’onorevole Caudo, “a sinistra in ogni occasione”. La tragica scomparsa di Aldo Moro contribuì a segnare il destino della pellicola, il cui protagonista lo richiamava in modo inequivocabile, complice un Gian Maria Volonté straordinariamente mimetico. Ma il film di Petri è molto di più di una denuncia esplicita e circostanziata. È piuttosto un’inquietante allegoria di un sistema di potere arcaico eppure attuale, capace di perpetuarsi indipendentemente dagli individui, che investe e tracima a suo piacimento. E se questi ne fanno le veci, unicamente spinti dal terrore di perdere posizione e privilegi, il sistema si alimenta del loro arrabattarsi per mantenerlo sostanzialmente immobile. Nelle sotterranee profondità dell’albergo, fino alla discesa nella cripta demoniaca, si consuma un endemico gioco al massacro, freddamente registrato dalle telecamere a circuito chiuso, antesignane dell’onnipresenza mediatica contemporanea. Ipocrita e petulante, compiacente e maneggiona, la classe politica si strugge nella dialettica tra delirio di potere e angoscia di castrazione. Todo modo ne restituisce la percezione alienata, filtrata dalla logica del capitale, con cinica lucidità. La recitazione impeccabilmente grottesca dei protagonisti, nel cast che spazia dalla Melato a Salvatori, da Michel Piccoli a Ciccio Ingrassia, si sposa all’estetica di una regia barocca, al simbolismo espressionista delle scenografie e alle musiche lugubri di Morricone. “L’Inferno è qui vicino – rammenta Don Gaetano – e io sono qui per accompagnarvici per mano”.
Todo modo [Italia 1976] REGIA Elio Petri.
CAST Gian Maria Volonté, Marcello Mastroianni, Mariangela Melato, Michel Piccoli, Ciccio Ingrassia.
SCENEGGIATURA Elio Petri, Berto Pelosso (dal romanzo omonimo di Leonardo Sciascia). FOTOGRAFIA Luigi Kuveiller. MUSICHE Ennio Morricone.
Drammatico, durata 120 minuti.