Coerentemente cinefilo
La filmografia di Peter Bogdanovich è costellata da opere che parlano direttamente o indirettamente di cinema, o perché sono ambientate in quel mondo o perché ne omaggiano un’atmosfera o un genere, si pensi per esempio alla screwball comedy Ma papà ti manda sola? e all’affettuoso ricordo dei pionieri del cinematografo di Vecchia America.
In tale prospettiva, She’s Funny That Way – presentato fuori concorso alla 71a Mostra del Cinema di Venezia – non fa eccezione. Il film racconta la vicenda di una giovane squillo di Brooklyn che riesce a lavorare nel mondo dello spettacolo ottenendo la parte principale in una pièce di Broadway. Per una serie di assurde e curiose circostanze il suo arrivo sconvolgerà le vite dei suoi neo-colleghi.
L’ultima fatica dell’autore statunitense è un film spumeggiante e brillante che cita nei dialoghi, nelle atmosfere e nelle situazioni alcuni maestri della commedia americana: vi sono battute di e “alla” Lubitsch, sequenze che ricordano vagamente Victor Victoria di Blake Edwards, mentre l’ambientazione nella New York ricca e intellettuale rimanda al già più contemporaneo Woody Allen. In fondo, è proprio la protagonista che in alcune scene rende esplicito l’intento “citazionista” del regista, parlando ad esempio dell’Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany e delle commedie con Katharine Hepburn e Spencer Tracy. Da qui emerge un altro aspetto fondamentale del film e, soprattutto, del suo autore: la predilezione per il cinema classico hollywoodiano, dei suoi registi, delle sue star, dei suoi generi, della sua scorrevolezza. Ed è appunto in quest’ottica che si giustificano le varie sequenze e situazioni meno credibili sul piano della verosimiglianza del racconto. Infatti, nel cinema degli “anni d’oro” i film avevano soprattutto lo scopo di divertire lo spettatore, portandolo in modo fluido e assolutamente piacevole in altre storie e in altri mondi, talvolta anche a costo di sacrificare il “realismo” e la coerenza dello svolgimento narrativo. Proprio ciò che fa anche Bogdanovich, il quale rinuncia alla credibilità narrativa pur di intrattenere il suo pubblico, riuscendoci perfettamente grazie alla brillantezza dei dialoghi, al ritmo sempre serrato dell’insieme, all’originalità comica dei personaggi e alla bravura degli attori che li interpretano. Così, aggiornando e omaggiando la commedia americana – quella classica in primis – il regista mantiene la propria linea autorale e realizza uno dei film più divertenti e frizzanti degli ultimi anni. Proprio quel tipo di cinema che oggi – purtroppo – non si riesce quasi più a fare. Scusate la nostalgia, ma in tal caso è inevitabile.
She’s Funny That Way [Id., USA 2014] REGIA Peter Bogdanovich.
CAST Imogen Poots, Owen Wilson, Jennifer Aniston, Kathryn Hahn, Lucty Punch, Tatum O’Neal.
SCENEGGIATURA Peter Bogdanovich, Louise Stratten. FOTOGRAFIA Yaron Orbach. MUSICHE George Doering.
Commedia, durata 93 minuti.