23 AGOSTO – OMAGGIO A RIVER PHOENIX
Eredità ribelle
Se non fossero ricercati, i Pope sarebbero la famiglia perfetta. Arthur ed Annie si amano ancora come il primo giorno e lo stesso affetto riservano ai figli, debitamente ricambiati. Ma sedici anni prima hanno fatto esplodere un laboratorio di napalm per sabotare la guerra nel Vietnam e un guardiano ci ha quasi perso la vita. Vivere in Fuga è allora l’unico modo per sfuggire alla condanna, sottoponendosi a quella, forse altrettanto dura, dei continui cambi di identità.
Il film di Sidney Lumet ha consacrato il talento allora diciottenne di River Phoenix valendogli una nomination all’Oscar come Miglior Attore non Protagonista (poi assegnato a Kevin Kline per Un pesce di nome Wanda). La sua interpretazione del Danny adolescente, tormentato dalla precarietà di una vita spesa a vuoto (Running on Empty è il titolo originale) ha alimentato il fascino ombroso di un divismo ricalcato su James Dean, ma restituito, dalla sua performance, a un attributo autentico e naturale. Il volto accigliato da un dissidio interiore, le spalle ricurve a trattenere la rabbia, Danny diventa il simbolo di una generazione che sconta il peso di un passato ingombrante. Nella sceneggiatura di Naomi Foner, così come nello sguardo di Lumet che abbraccia gli eventi senza retorica, prende forma il dramma dell’America post Vietnam, macchiata e imbruttita da una guerra le cui ombre avviluppano persino chi l’ha contestata. E se reduci e oppositori non possono scrollarsi di dosso l’orrore, non va meglio ai rispettivi figli, eletti a eredi involontari di colpe non loro o di una lotta che non gli è appartenuta. Il passato, dunque, è il vero ostacolo: non un qualcosa da sotterrare, da annegare nella musica come il padre di Lorna o nell’ipocrita beneficenza di sua madre, ma qualcosa che insegue e non dà tregua, con cui imparare a fare i conti mettendo alla prova la propria integrità e il senso profondo del proprio agire. Nessuna facile conciliazione, in questo film ispirato a una storia vera, ma un’attenzione sincera al disagio di una famiglia costretta ad esistere senza dare nell’occhio, rinunciando alle proprie radici come alle aspettative di un futuro brillante. La regia di Lumet l’accompagna discretamente, rivelando solo a tratti una vicinanza intimamente partecipe, interrogandosi insieme ai Pope sulla natura della vera libertà.
Vivere in fuga [Running on Empty, USA 1988] REGIA Sidney Lumet.
CAST River Phoenix, Judd Hirsch, Christine Lahti, Martha Plimpton, Jonas Abry, Ed Crowley.
SCENEGGIATURA Naomi Foner. FOTOGRAFIA Gerry Fisher. MUSICHE Tony Mottola.
Drammatico, 111 minuti.