SPECIALE ALEXANDRE DESPLAT
Dategli un violino e suonerà il mondo
Che Alexandre Desplat sia un maestro nella composizione per archi – che tra l’altro è anche la sua specializzazione professionale, affinata assieme alla consorte che ricopre il ruolo di direttrice artistica – è cosa nota e risaputa. Questa peculiarità risalta al massimo in film dal ritmo sospeso come Il discorso del re.
Per ammissione dello stesso sceneggiatore David Seidler durante la notte degli Oscar, il film era partito come un progetto intimistico e introspettivo sull’amicizia nata tra il logopedista improvvisato ma non troppo Lionel Logue e Re Giorgio VI. A incarnarli sullo schermo un risoluto e paternamente sarcastico Geoffrey Rush e il volto spaurito e solo superficialmente altezzoso di Colin Firth. Il legame nato in seguito alle lezioni che il primo impartisce al secondo – a livello fisico nella vittoria sulla balbuzie e mentale sulla forza necessaria per guidare un’Inghilterra affacciata sul baratro della Seconda Guerra Mondiale – si snoda tra duelli di sguardi e idee, scandali e problemi personali riuscendo a mantenere un tono niente affatto cupo e depressivo. Anzi, si ha quasi l’impressione che tutto scivoli con naturalezza verso un sereno epilogo a suon di musica, con Logue nelle vesti di un direttore d’orchestra. E a parte tre brani di musica classica, il resto della colonna sonora è tutto merito di Desplat. Che la musica in un film sia elemento essenziale, più di accompagnamento che di mero contorno, è cosa nota. Qui tale caratteristica non è solo esaltata nello scorrimento dei primi piani, ma si impone come necessario elemento narrativo. Non per aggiungere pathos, di cui il film è ricco, ma piuttosto per fraseggiare con i dialoghi stessi. La sinfonia, in cui ricordiamo la preponderanza degli archi di cui i violini in primis, sostiene quei momenti di silenzio che al di là della a dir poco sublime prova recitativa di Rush e Firth (senza dimenticare Helena Bonham Carter, che grazie al ruolo di Elizabeth Bowes-Lyon vincerà un BAFTA), tutto guadagnano da una sottolineatura musicale. Il genio di Desplat, compositore delle musiche di oltre 150 film, viene ben descritto dall’espressione “prestato al cinema”, poiché un simile talento nel tradurre l’intraducibile in musica non si ferma alla sola carriera cinematografica.
Il discorso del re [The King’s Speech, Gran Bretagna/Australia 2010] REGIA Tom Hooper.
CAST Geoffrey Rush, Colin Firth, Helena Bonham Carter, Timothy Spall.
SCENEGGIATURA David Seidler. FOTOGRAFIA Danny Cohen. MUSICHE Alexandre Desplat.
Biografico/Drammatico, durata 118 minuti.