SPECIALE ALEXANDRE DESPLAT
“Alla fine è solo un ratto morto in un bidone della spazzatura dietro un ristorante cinese”
Tra le cifre stilistiche di Wes Anderson possiamo elencare l’attenzione maniacale per la geometria dell’inquadratura, per la fotografia, la recitazione minimale e “impagliata” dei personaggi che si muovono in un universo favolistico. Non meraviglia, quindi, che il regista texano abbia deciso di tentare la strada dell’animazione con Fantastic Mr. Fox, summa del suo cinema in versione stop motion.
In tutte le favole c’è un lato oscuro e anche con Mr. Fox c’è poco da scherzare, basta vedere lo stile scattoso che trasforma i personaggi in tassidermie vagamente conturbanti per capire che non stiamo assistendo all’ennesima favola Disney. Come nelle storie di Esopo, gli animali sono esseri umani nella psiche ma non nell’istinto, che rimane quello ferino (anche in ciò Mr. Fox si distanzia da qualsiasi film Disney). Incontriamo Mr. Fox mentre dà la caccia ai polli insieme alla sua futura moglie (i due sono doppiati rispettivamente da George Clooney e Meryl Streep). Quando sono presi in trappola da un astuto fattore, Miss Fox rivela al compagno di essere incinta e gli strappa una promessa: se riusciranno a salvarsi metteranno la testa a posto e smetteranno per sempre di dare la caccia ai polli. L’opposizione tra natura e cultura, tra istinto animale e psiche umana, è vissuto in maniera conflittuale ma anche rassegnata: un animale non può annullare il proprio istinto ed è destinato a ripetere le proprie azioni. Fantastic Mr. Fox tematizza un certo determinismo genetico che lo rende particolarmente intelligente, anche per l’esattezza scientifica con la quale il film descrive le varie razze che popolano il bosco. Passano due anni (dodici anni volpe) e i Fox si trasformano nella classica famiglia piccolo borghese. Vivono tranquillamente in una tana sotterranea ma vogliono trasferirsi nella più accogliente cavità di un albero. Mr. Fox guadagna da vivere facendo il giornalista, la moglie è casalinga e il figlio Ash è un adolescente problematico e fisicamente meno dotato del padre. I loro nuovi vicini sono tre avidi allevatori che producono polli, oche e tacchini. La vicinanza degli allevamenti risveglia l’istinto sopito di Mr. Fox, che si intrufola nei recinti sorvegliatissimi per fare delle “scappatelle” ad insaputa della moglie (i volatili d’allevamento sono gli unici animali troppo stupidi per parlare quindi non è doloroso vederli assassinati da altri animali). I cattivi sono gli uomini ma Fantastic Mr. Fox non propina alcuna forma di animalismo, basti ricordare che gli animali protagonisti sono esseri umani in tutto tranne che per l’istinto. A risaltare è piuttosto lo scontro tra due culture, quella piccolo borghese dei Fox, famiglia tradizionale che desidera solo vivere tranquillamente, e quella dei malvagi fattori, tre grandi capitalisti da allevamento intensivo e cafoni globalizzati di prima categoria.
Fantastic Mr. Fox [id., USA 2009] REGIA Wes Anderson.
CAST (DOPPIATORI ORIGINALI) George Clooney, Meryl Streep, Bill Murray, Willem Dafoe, Owen Wilson.
CAST (DOPPIATORI ITALIANI) Francesco Pannofino, Maria Pia Di Meo, Manuel Meli, Emilio Cappuccio.
SCENEGGIATURA Wes Anderson, Noah Baumbach (tratto dal romanzo Furbo, il signor Volpe di Roald Dahl). FOTOGRAFIA Tristan Oliver. MUSICHE Alexandre Desplat.
Animazione/Avventura/Commedia, durata 87 minuti.