Il Cinema Ritrovato, XXVIII Edizione, 28 giugno – 5 luglio 2014, Bologna
I cinquantanni del Fab-Film
L’idea è nata dall’incontro di John Lennon con Richard Lester: “si era accorto di avere davanti il peggior pianista di sempre” ricorda nella serata conclusiva de Il Cinema Ritrovato l’ormai ottantaduenne regista. Decisamente bravo, però, nel portare i Fab Four sul grande schermo, nonostante le loro pecche interpretative.
A Hard Day’s Night è il primo film che racconta i dietro le quinte di un gruppo musicale al grande pubblico in tempi non sospetti, ovvero prima che le case di produzione cavalcassero l’onda delle pop band fotografando l’apoteosi del trash anni Novanta. Girato quando i Beatles erano all’apice del successo, rincorsi dai fan come ampiamente mostra Lester, il film anticipa l’uscita dell’omonimo disco del 1964. È il ritratto di un’epoca di cui ormai abbiamo assorbito l’habitus, riconoscendolo come familiare. Ferrovia, cabina telefonica, vestiti, taglio di capelli – nello specifico quattro caschetti – sono i tratti caratteristici di una Londra che, ormai uscita dalla guerra, trasformava quell’habitus in tendenza. E il bianco e nero, colore caratteristico del tempo, ne immortala il mito. Musicale anzitutto. Le canzoni del quartetto di Liverpool intervallano gli sketch comico-surreali dando ritmo alla storia, che colpisce per la sua spensierata freschezza. Obiettivo di Lester era infatti avvicinare il pubblico alla band, raccontata in una giornata tipo, facendo del film – più che un musical – una docu-fiction. Il tempo trascorso conferma la fortunata intuizione realizzata in poco più di tre settimane: A Hard Day’s Night, infatti, non trasmette unicamente i costumi e le atmosfere dei primi anni Sessanta, ma cattura l’intesa e lo spirito di gruppo che i quattro ragazzi avevano tra loro, mettendo in discussione le convenzioni sociali opprimenti di generazioni aristocratiche e classiste, british se vogliamo, vincitrici di una guerra e verso cui si doveva essere debitori. Il vento del cambiamento, diremmo oggi, ma che nelle limpide immagini del bianco e nero restaurato evoca ben altre suggestioni. Non è quello che mostra il film, ma quello che è “oltre” il film e che la nostra memoria ripesca nella storia che ci accomuna: le proteste pacifiste di Lennon, lo spiritualismo di Harrison, la morte e le morti. Del gruppo anzitutto: dai campi di fragole per sempre a quel titolo di “baronetto” che, col peso degli anni, a riveder scorrere le immagini suona proprio come “Yesterday”.
A Hard Day’s Night [id., Gran Bretagna 1964] REGIA Richard Lester.
CAST John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Ringo Starr, Robin Ray.
SCENEGGIATURA Alun Owen. FOTOGRAFIA Gilbert Taylor. MUSICHE George Martin.
Musicale, durata 85 minuti.