SPECIALE BUON COMPLEANNO MEL BROOKS
Viva la rovina!
Conosciuto anche e soprattutto per i suoi film-parodia, Mel Brooks fin dal proprio esordio da regista cinematografico si prende gioco di tutto e tutti: dei nazisti, della sessualità, dei gusti del pubblico, dello show-business, ecc.
Questo a partire dal soggetto: un produttore teatrale sull’orlo della bancarotta scopre da un contabile che si può guadagnare maggiormente con un fallimento che con un successo. Il protagonista decide dunque di lavorare insieme all’impiegato per finanziare e realizzare lo spettacolo più orrendo possibile sperando nel disastro totale. Girato nel 1968 Per favore, non toccate le vecchiette non solo tratteggia dei personaggi paradossali che rappresentano in modo beffardo e sopra le righe vecchie e nuove “categorie sociali” (ad esempio il funzionario nevrotico, il nostalgico hitleriano, l’attore drogato e vagamente hippie), ma soprattutto scardina ironicamente i codici linguistici dello spettacolo e del cinema hollywoodiano in particolare. L’opera, infatti, utilizza alcuni sistemi narrativi e stilistici “classici” per ribaltarne gli effetti e i significati, si pensi al produttore che cerca il fallimento invece del successo (satira delle pellicole sull’ascesa o sul riscatto) o al discorso retorico e “dannoso” di Gene Wilder durante il processo (parodia dei monologhi finali nei film giudiziari e affini). Anche la regia contribuisce al risultato, poiché con qualche semplice ma studiata inquadratura raffredda e ridicolizza la sequenza del patto definitivo tra i protagonisti (momento solitamente energico nelle commedie e nei musical) e, nella scena dello spettacolo, sbeffeggia persino le coreografie anni ’30 di Busby Berkeley. Tutti elementi che, insieme a un ritmo serrato e a dei dialoghi al tempo stesso brillanti e demenziali, danno vita a un film non solo molto divertente e surreale, ma anche fortemente dissacratorio. Infatti, l’opera nasconde un sottotesto lucido e satirico sul sogno americano e sulla società degli anni ‘60. Le maschere rappresentate e i ribaltamenti messi in atto possono essere interpretati anche come i segnali di un Paese – gli Stati Uniti – confuso e caotico, dove ogni principio viene discusso, rovesciato o frainteso, a cominciare dal sogno di felicità tipico dell’American way. A dimostrarlo è la teoria su cui si fonda il piano dei protagonisti: più si è mediocri più ci si arricchisce, dunque viva la rovina e viva il fallimento! E abbasso la logica e la razionalità! Questo in un “cinema del ribaltamento” capace di riflettere sarcasticamente gli umori di un’epoca tanto cruciale quanto complessa.
Per favore, non toccate le vecchiette [The Producers, USA 1968] REGIA Mel Brooks.
CAST Zero Mostel, Gene Wilder, Kenneth Mars, Christopher Hewett, Lee Meredith, Dick Shawn.
SCENEGGIATURA Mel Brooks. FOTOGRAFIA Joseph F. Coffey. MUSICHE John Morris.
Commedia, durata 88 minuti.