SPECIALE BUON COMPLEANNO MEL BROOKS
Dracula che amava il sole
Sono passati quasi vent’anni da quel 1995 in cui Mel Brooks girò quello che, ad oggi, rimane il suo ultimo lungometraggio: Dracula morto e contento. Non è dato sapere se questa prolungata latitanza sia dovuta ai mutati tempi che non sono più stati in grado di accogliere la comicità del regista e attore nato a New York proprio il 28 giugno di 88 anni fa.
Brooks veniva da due enormi successo di cassetta, diventati successivamente altrettanti semi-cult, Robin Hood – Un uomo in calzamaglia e Balle spaziali, ed era intenzionato a rivoltare in modo carnevalesco uno dei personaggi più terribili prima delle letteratura e poi del cinema: il Nosferatu, l’impalatore, l’immortale conte Dracula. Con molta probabilità la scelta di parodizzare questo personaggio deriva da una saturazione drammatica che aveva portato nel tempo autori più o meno importanti a concentrare le loro opere sul tema all’interno del genere horror. Brooks realizza una parodia perché negli anni ’90, e Tarantino lo sa bene, niente è più statico, né i generi né i personaggi, e niente è più intoccabile, nemmeno la figura di Dracula, dispensatore di terrore per intere generazioni. Per lui Dracula è Leslie Nielsen, uno dei migliori attori comici della seconda metà del Novecento, reduce dal fortunato trittico di Una pallottola spuntata. Ed ecco che il conte diventa un vecchietto con il parrucchino, con un’ombra che soffre di reumatismi e, udite udite, il sogno segreto di poter vivere alla luce del sole. Proprio quest’ultimo è l’elemento focale per il ribaltamento operato da Brooks, insieme a tutta una serie di sketches da slapstick comedy fra cui l’incredibile lotta fra il conte e Van Helsing sull’ultima parola. La fine di Dracula è, in sintesi, la morte di un essere che amava la luce ma che era costretto, per natura, a vivere nella notte: dal dramma passiamo alla tipica ironia ebrea, macabra, irriverente, senza però sminuire oltremodo il personaggio. È vero che di parodia si tratta ma, affinché sia efficace, il regista sceglie di non rappresentare un mostro ridicolo ma semplicemente umano, regalandogli momenti di autentica grandezza e, se possibile, di sano terrore. Dopo Dracula morto e contento i “mostri” avranno vita difficile: sempre più ridicoli agli occhi di un pubblico che non cerca più il terrore altrove ma fra le mura di casa, sempre meno credibili nei remake e nei sequel, sempre più digitali e, per questo, impalpabili. Anche se il film non ambisce a entrare nell’Olimpio del corpus autoriale di Brooks, sicuramente è un ottimo metro di giudizio per analizzare la produzione di genere successiva.
Dracula morto e contento [Dracula Dead and Loving It, USA 1995] REGIA Mel Brooks.
CAST Leslie Nielsen, Mel Brooks, Harvey Korman, Steven Weber, Amy Yasbeck, Peter MacNicol.
SCENEGGIATURA Rudy De Luca, Steve Haberman, Mel Brooks. FOTOGRAFIA Michael D. O’Shea. MUSICHE Hummie Mann.
Commedia, durata 86 minuti.