SPECIALE CLINT EASTWOOD
Il peso dell’anima
Se c’è una cosa che Eastwood ha dimostrato di saper fare, è quella di raccontare il proprio Paese, un’America profonda e dolorosamente vera. Luogo di ostinate solitudini e verità insopportabili, nella terra delle opportunità vista dagli occhi di Clint Eastwood è dannatamente difficile restare vivi.
Bene lo sa Maggie Fitzgerald (Hilary Swank), trentunenne cresciuta in una “terra sperduta tra il nulla e l’addio”, cameriera e lavapiatti dall’età di tredici anni, con il sogno nel cuore di diventare una campionessa del pugilato, a patto che a prepararla sia Frankie Dunn (Eastwood), uomo solitario e disilluso, segnato da un dolore di cui poco sappiamo. Lontani i tempi della frontiera e del sogno americano – definitivamente sepolto sotto le macerie del bellissimo Mystic River –, con Million Dollar Baby (2004) l’occhio del regista californiano ingabbia le storie di Maggie e di Frankie dentro le logore mura di squallidi interni: una palestra, una tavola calda, un appartamento, infine una stanza d’ospedale. Non c’è e non ci sarà spazio per l’orizzonte, metropolitano o naturale che sia. La fotografia di Tom Stern soffoca la vitalità dei personaggi, costringe le loro fisicità, e infine inchioda la loro volontà a un destino inesorabilmente tragico. Indimenticabili le prove della Swank e di Eastwood – qui alla migliore interpretazione degli ultimi anni, i solchi sul suo volto maturo sono ferite aperte che non si rimarginano –, impegnati anima e corpo nella loro battaglia fino alla fine: anche, e soprattutto, quando questa lascerà il ring, per concludersi nel letto d’ospedale dove Maggie, paralizzata per sempre, è attaccata ad un respiratore. Tratto da una raccolta di racconti sulla boxe di F.X. Toole, con Million Dollar Baby la maturità artistica di Eastwood raggiunge una vetta altissima. Lo spessore dei nodi tematici, l’attenzione ai personaggi e l’essenziale semplicità della parabola di Maggie danno vita ad un film struggente, vivo, indimenticabile, uno dei migliori degli anni Duemila. Storia di riscatto personale, di ricerca di un posto nel mondo, ma anche storia di un amore tra un padre e una figlia non legati da vincoli di sangue, Million Dollar Baby è un film che ci mette al tappeto e che subito dopo ci chiede di rialzarci e di andare avanti così, come Frankie, anche se non ci resta più niente. Un film coraggioso e maturo che a suon di ossa rotte e denti saltati, partendo dal corpo ci ha raccontato il peso dell’anima.
Million Dollar Baby [id., USA 2004] REGIA Clint Eastwood.
CAST Clint Eastwood, Hilary Swank, Morgan Freeman, Jay Baruchel, Michael Peña.
SCENEGGIATURA Paul Haggis (tratta dai racconti della raccolta Rope Burns di F.X. Toole). FOTOGRAFIA Tom Stern. MUSICHE Clint Eastwood.
Drammatico/Sportivo, durata 127 minuti.