SPECIALE CLINT EASTWOOD
L’uomo che uccise il West
Le cose, per Big Whiskey, si mettono male. Un cowboy ha sfregiato una prostituta e le “ragazze” del bordello di Skinny hanno messo una taglia sulla sua testa. Ma il Wyoming del 1880 non abbonda di giustizieri: gli impassibili killer di un tempo hanno appeso il fucile al chiodo e i giovani ambiziosi non vedono letteralmente più in là del proprio naso.
Kid Scothefield è uno di loro, però persuade il vecchio Will Munny a rendere onore alla sua antica fama, accompagnandolo nell’impresa insieme al compare Ned Logan. Ispirato a un soggetto di David Webb Peoples, già abbandonato da Francis Ford Coppola, Gli spietati si è trasformato ben presto in uno dei film più personali di Clint Eastwood. Del pistolero invincibile non è rimasto granché nello scalcinato Munny, che non beve più whisky e cade da cavallo. Gli uomini che hanno fatto la storia del West sono adesso allevatori di maiali o sceriffi con velleità da carpentieri. Alcuni cercano di rinnegare il passato, vergognandosi della sua efferatezza, altri vorrebbero immortalarlo nell’ipocrisia di un biografo al seguito. È il cinema che getta le carte, che dopo aver costruito un mito, con la sua iconografia e i topoi celebrativi, lo disintegra impietosamente, sfaldandolo in cinismo. Un’operazione che Eastwood non intraprende certo per primo (è il 1992, molti anni dopo il western crepuscolare degli anni Sessanta e Settanta) ma che con lui acquisisce una consacrazione: l’epilogo del West per mano del West stesso, già ironico e iperbolico nel cinema di Leone e ora tremendamente realistico. Esattamente come la sua regia, che nell’impronta classica accoglie sequenze introspettive e momenti di paradossale umorismo, disincantandoci in tono asciutto su quanto è difficile uccidere un uomo. Le morti sono agonie, umilianti e indecenti. I killer infallibili sono invecchiati, ma quel che lasciano dietro di sé non è un orizzonte di gloria e giustizia. Senza buoni né cattivi non esistono cause nobili, non ci sono eroi e, malgrado il signor Beauchamp, nessuna biografia da scrivere. Sulla casa inizia il film e sulla casa finisce: la ciclicità solo apparente che rende il film perfetto. Ma nella disperata vendetta finale, Munny incarna di nuovo se stesso e, nel ritorno al suo io passato, c’è tutto l’addio per il cinema che fu, quello di “Sergio” e di “Don” ringraziati nei titoli di coda.
Gli spietati [Unforgiven, USA 1992] REGIA Clint Eastwood.
CAST Clint Eastwood, Morgan Freeman, Gene Hackman, Richard Harris, Jaimz Woolvett.
SCENEGGIATURA David Webb Peoples. FOTOGRAFIA Jack N. Green. MUSICHE Lennie Niehaus, Clint Eastwood, Kyle Eastwood.
Western, durata 127 minuti.