Biografilm Festival, 10a Edizione, 6 – 16 giugno 2014, Bologna
L’Arte senza tempo di Wiseman
Una riflessione sull’Arte? Neanche a parlarne. Forse un tributo ad uno dei suoi più celebri Templi? Solo in parte, perché Frederick Wiseman non si lascia sedurre da un’abusata retorica e in tre ore piene di film non concede neanche uno sdolcinato e prevedibile encomio all’arte, alla sua funzione sociale o alla bellezza. Semmai la mostra, usando una grammatica asciutta. Scelta riuscita, perché lo stile imperioso di National Gallery, pur nella sua lunghezza, conquista lo spettatore.
Quest’ultimo entra nel film – dunque nel celebre museo londinese – solo e senza colonna sonora, guardando i capolavori a tutto schermo oppure i turisti intenti, a loro volta, a fare altrettanto. L’effetto è quello di un corpo a corpo col quadro, raccontato con vigoroso realismo. Il regista, rigorosamente nascosto dietro la cinepresa, non si intromette nella narrazione e non delega una voce fuori campo a raccontare la storia del museo. Wiseman articola il documentario scandendo le varie sequenze che mostrano i volti che popolano quel mondo: gli uffici di marketing che s’interrogano sui rapporti col pubblico, i convegni internazionali, le strategie di promozione che lo trasformano in un set cinematografico. Il viaggio nei meandri della Gallery non manca di mostrare i suoi sotterranei dove avviene la minuziosa, anzi minuziosissima – come dimostrano gli efficaci primissimi piani – attività di restauro dei capolavori. Comunque troppi per essere mostrati tutti, nonostante la generosità del regista.
Monumentale, infatti, è la collezione di oltre 2300 dipinti esposta lungo i corridoi, la cui visione è gratuita per il principio secondo cui l’arte deve poter essere a disposizione di tutti. Una democraticità implicitamente esaltata dal regista, che mostra come l’impostazione classica del museo trascende l’idea di autorappresentazione della nazione e del suo vecchio impero, aprendosi al mondo in modo sinergico e forse a dispetto di un futuro ansiosamente tecnologico e rischiosamente senza memoria. Lo dimostrano le guide capaci di infondere entusiasmo ai bambini con parole semplici, ai non vedenti, ai turisti stranieri attualizzando, col solo dono della parola, l’arte classica. Sansone e Dalila di Rubens: lei, spia lasciva nel dilemma del tradimento o della Patria o dell’uomo amato, accarezza con la sola mano sinistra lui, ignaro nel suo sonno dell’inganno alle sue spalle. Storie e temi senza tempo, nel cuore di Londra e dietro i leoni di Trafalgar Square, da preservare, suggerisce il film, con consapevolezza.
National Gallery [id., USA/Francia 2014] REGIA Frederick Wiseman.
CAST Nicholas Penny, Larry Keith, Luke Syson, Dawson Carr, Ashok Roy, David Jaffe, Carol Plazzotta, Jill Preston, Per Rumberg, Susan Foister, Arturo Galansino, Jo Shapcott, Flavia Ormond.
Documentario, durata 180 minuti.