Il divismo televisivo è ormai agli sgoccioli
I numerosi cambiamenti legati al digitale, alla rete, al passaggio dalla TV analogica a quella digitale terrestre e alla nascita della TV on demand, hanno profondamente trasformato il mezzo televisivo per come siamo stati abituati a conoscerlo.
Già da qualche anno assistiamo ad uno spostamento di pubblico dal piccolo schermo ad internet, nuovo mezzo di comunicazione ed intrattenimento del futuro. Ciò non significa che la televisione sia definitivamente morta ma è ormai assodato il suo declino. In questo contesto sono cambiati anche i gusti degli spettatori, sempre più legati a programmi che pongono l’individuo comune al centro dell’attenzione – si veda il grande successo di Real Time – a scapito dei tradizionali programmi improntati sulla star televisiva. Ma allora che fine hanno fatto tutte quelle celebrità abituate a sfoggiare incessantemente le loro (in)abilità in TV? Persa la loro “popolarità” – naturalmente c’è chi ancora brillantemente resiste – non possono far altro che riciclarsi nelle vesti di ridicoli “opinionisti” in qualche talk show oppure in quelle di concorrenti nei varietà di prima serata. Infatti, declinato il reality show, la televisione si è popolata di talent show in stile Amici di Maria de Filippi ma alcuni di essi presentano celebrità televisive dal florido passato anziché giovani sconosciuti con abilità nel canto o nel ballo. I divi della TV, nella disperazione più totale, accettano di rendersi ridicoli in improbabili gare pur di lavorare; ma quel che è ancor più ridicolo è che a giudicarli ci sono altri vip, spesso senza alcuna competenza nell’oggetto della gara. Il prototipo è rappresentato da Ballando con le stelle, condotto da Milly Carlucci, che vede nelle vesti di concorrenti numerose celebrità del piccolo schermo improvvisarsi esperti ballerini. Ne sono seguiti altri, come Tale e Quale Show, condotto da Carlo Conti, in cui star televisive vestono i panni di altre star dello spettacolo (paradossale!) facendo a gara per la miglior imitazione. Oppure il recente esperimento Si può fare! – ancora Conti nelle vesti di conduttore – in cui le star gareggiano in più discipline artistiche e sportive. Si tratta di programmi inutili che servono solo a dare spazio alle celebrità in declino. Ma il vero problema è la gente che li guarda. Due sono i casi: o gli italiani, come zombi romeriani, sono così inebetiti dalla televisione a tal punto di posizionarsi “a comando” davanti al televisore, oppure essi trovano divertente vedere le star umiliate in quel modo. Resta il fatto che la TV, specie se pubblica, dovrebbe darsi un po’ più da fare per proporre qualcosa di diverso e, soprattutto, dignitoso anziché ideare e trasmettere così tanta spazzatura.