SPECIALE SPIA E LASCIA SPIARE
Spionaggio fuori e dentro la barricata
Con il collaudato Russell Crowe e la new entry DiCaprio, Ridley Scott si cimenta nel filone spionistico post 11 settembre. Esclusa la pedanteria femminista del “Soldato Jane”, Black Hawk Down è stato il suo unico, poderoso war movie; in Body of Lies racconta un conflitto globale attraverso due prospettive: le azioni sul campo degli infiltrati e le strategie dei burocrati dietro la scrivania.
Al cineasta che ci ha condotto nello spazio claustrofobico e nell’universo sulfureo delle colonie extra-mondo, si può certo perdonare qualche leziosità. È quasi ovvio l’inserto del politically correct in Nessuna verità, spy story che contrappone il preteso califfato arabo universale al capitalismo d’Occidente, soprattutto se a dirimerne le trame è l’autoreferenzialità americanista. Il (non) rimosso post-Twin Towers ha bisogno di apoteosi e si nutre di un immaginario che ha trovato terreno fertile, dall’horror amatoriale di Cloverfield alla fantascienza post apocalittica. Memorie in P.O.V. e nei catastrofismi di massa: storia nota. Il diario di bordo dell’agente CIA Roger Ferris è vergato da scontri con terroristi, alleanze con i servizi segreti giordani e un’impalpabile love story. La routine del suo supervisore Ed Hoffman è scandita da macchinazioni strategiche e ritratti di vita familiare. Per catturare Al-Saleem, responsabile degli attentati nel continente, i due stipulano un patto con Hani Salaam che muta l’azione sul campo in una selva di intrighi di palazzo e false piste. Il sangue rappreso sugli abiti di Ferris, un DiCaprio nuovamente camuffato tra pericolosi villain come in The Departed, o le schegge ossee dell’amico fatto a pezzi da un ordigno, sono guardati “a distanza di schermo” dal burocrate guerrafondaio, l’imbolsito Crowe. Il primo, camaleonte in mezzo agli arabi, espone ferite fisiche e morali difficili da far rimarginare; il secondo osserva e dirige senza sporcarsi le mani. L’ossessione di Scott, palpabile già in Black Hawk Dawn, è rivolta alla perdita del controllo, tra i reparti speciali e gli agenti sotto copertura in una guerra creduta giusta ma combattuta con metodi poco ortodossi. Nell’insidiosa linea di fuoco che va da Samarra a Dubai, il conflitto è pervasivo e lo sguardo del regista è multiprospettico. Scava nelle ideologie degli asserviti al potere nazionalista e dei musulmani riottosi che spesso sono usati come esca/merce di scambio. Fregiandosi dell’autorevolezza di William Monahan che rimaneggia il romanzo di David Ignatius, Scott tiene alta la suspense in modo che, alla frammentazione delle location, non corrisponda una discontinuità della trama. Come i satelliti spia dell’intelligence sonda la complessità della situazione geopolitica mediorientale, aggrovigliata in un labirinto di menzogne e raggiri senza “nessuna verità”.
Nessuna verità [Body of Lies, USA 2008] REGIA Ridley Scott.
CAST Leonardo DiCaprio, Russell Crowe, Mark Strong, Golshifteh Farahani, Oscar Isaac.
SCENEGGIATURA William Monahan. FOTOGRAFIA Alexander Witt. MUSICHE Marc Streitenfeld.
Azione/Thriller, durata 128 minuti.