Cambio il passato per diventare quello del futuro
Guardare il proprio futuro faccia a faccia, ma contemporaneamente specchiarsi nel passato personale per cambiare il divenire globale. A questo assistiamo nel momento in cui il giovane professor X vede il sé futuro chiedergli di essere se stesso per diventare guida di tutti i mutanti, salvando gli stessi da un futuro di oppressione e schiavitù.
Giorni di un futuro passato diviene punto d’incontro tra le due versioni della saga degli X-men, ricongiungimento che è soprattutto legato ai volti attoriali degli stessi personaggi (Stewart-McAvoy per X, McKellen-Fassbender per Magneto), ritrovando come unica costante – narrativa e temporale – ovviamente in Wolverine, in cui il suo vaffanculo è certo – nonostante il passare degli anni – tanto quanto la sua immortalità. L’elemento portante dell’intreccio (che va oltre al cambiare il destino dei mutanti e di chi li difende) è il medesimo che aveva caratterizzato già First Class, cioè il tentativo di un ricongiungimento, sempre ricercato anche se in apparenza negato, di due vecchi amici impossibilitati a restare distanti quanto a non essere in conflitto. L’inconciliabilità d’idee che vede la coesistenza tra razze diverse come spera professor X, e una invece evoluzionista di Magneto sono la spina dorsale che da sempre ha mosso la saga e che qui troviamo per niente espansa ma riproposta tale e quale, come allo stesso modo la paura di una ghettizzazione ne rappresenta il costante movente narrativo. Giorni di un futuro passato non aggiunge o amplia nulla nella saga: affrontandone i medesimi temi cerca piuttosto di trovare un modo diverso nel raccontarli, in parte riuscendoci e non tanto nel gioco di far convivere futuro e passato ma nell’emergere, nonostante tutta la catastrofica architrave di un futuro dominato dal controllo delle Sentinelle, della triangolazione che coinvolge oltre i due protagonisti, X e Magneto, l’ago di una bilancia sentimentale, Mistica. Tre personaggi che si muovono attraverso uno schema proprio ma mai veramente indipendente l’uno dall’altro, cercano rabbiosamente il modo di ricongiungersi ma allo stesso tempo di respingersi. Giorni di un futuro passato riesce a trovare la via per intrattenere inserendo l’imprevedibilità delle variabili in una storia che vede, come uniche costanti, le tracce di un futuro disperato che tenta di comunicare, e con uniche certezze proprio quelle insicurezze che affliggono i propri personaggi.
X-Men – Giorni di un futuro passato [X-Men: Day of Future Past, USA 2014] REGIA Bryan Singer.
CAST Hugh Jackman, James McAvoy, Micheal Fassbender, Jennifer Lawrence, Halle Berry, Peter Dinklage, Ellen Page, Nicholas Hoult.
SCENEGGIATURA Matthew Vaughn, Jane Goldman, Simon Kindberg. FOTOGRAFIA Newton Thomas Sigel. MUSICHE John Ottman.
Azione, durata 131 minuti.