Vedere oltre
La routine della vita di tutti i giorni, nel lavoro, nell’uscire e incontrare gli amici, nel fare sport, nel perseguire i propri hobby, ma soprattutto la voglia di reagire, la forza di alzarsi dal proprio divano per vivere: tutte cose semplici e ordinarie che però hanno una grande importanza se a farle è una persona cieca.
Per altri occhi, documentario di Silvio Soldini e Giorgio Garini, ci dimostra come delle persone cieche o ipovedenti, chi dalla nascita chi dopo anni, riescano a vivere il quotidiano serenamente. Ma non c’è patetismo o commiserazione, non c’è commozione, al massimo le lacrime scendono per le risate che questa “docu-commedia” procura; ne fuoriescono le storie del fisioterapista che ha imparato anche ad andare in barca a vela, del musicista-fotografo, della studentessa di violoncello che gareggia con gli sci, della centralinista che tira con l’arco, persone semplici e normali come noi e che spesso invece vengono trattate come se fossero menomate. Soldini sceglie di affrontare il tutto senza intervenire se non con pochi inserti di “buio” in cui pone lo spettatore sullo stesso piano dei protagonisti, la sua è una sana voglia di raccontare un’umanità che reagisce e che sa ancora ridere “delle tante botte prese andando incontro ai pali della luce”. Un’urgenza narrativa che smania nel mostrare la normalità. Una scintilla che permette a Soldini di ragionare anche sul cinema: il non vedere obbliga ad immaginare o a ricordare e a costruire una figura anche solo tramite il tatto, noi vedenti a volte ci fermiamo al primo sguardo e non siamo in grado di apprezzare le sfumature dettate anche dagli altri sensi. Toccanti le foto realizzate dal musicista dettate dal momento e dalle sensazioni provate nei luoghi visitati, quasi come uno sceneggiatore che da una semplice immagine costruisce una storia pian piano partendo dai dettagli più remoti. I protagonisti usano spesso il verbo vedere, e la pretesa che in loro presenza non si ometta per imbarazzo o ipocrisia la loro fierezza nel poter appropriarsi della propria vita è una continua sfida contro i pregiudizi e l’ignoranza generale che spesso blocca ognuno di noi. Soldini, presentando il film, lo accosta a Locke e il paragone non sembra azzardato: in Locke assistiamo per un’ora e mezza alla vicenda di un uomo che, in solitaria, parla al telefono con delle persone che non vediamo mai, sentiamo solo la loro voce, ma chiunque – mentre ascolta incollato alla poltrona – immagina i volti, i luoghi in cui sono, le loro espressioni. Con un montaggio che lavora per associazioni senza essere mai manieristico e senza luoghi comuni. Per altri occhi è vitale e didattico in senso stretto, un documentario da inseguire per imparare a destreggiarsi in spazi sconosciuti o a volte poco esplorati.
Per altri occhi [id., Italia/Svizzera 2013] REGIA Silvio Soldini, Giorgio Garini.
CAST Enrico Sosio, Giovanni Bosio, Gemma Pedrini, Luca Casella, Felice Tagliaferri, Mario Santoni.
FOTOGRAFIA Ramiro Civita, Silvio Soldini. MUSICHE Luca Casella.
Documentario, durata 95 minuti.